USA, qui mica ti rubano la moto

USA, qui mica ti rubano la moto
Lucchettoni, catene e sirene non vanno di moda negli States. Qui nessuno ruba le moto o i caschi dai bauletti. Tranne a New Orleans...
3 gennaio 2014


Una delle cose che da subito mi ha più colpito degli USA è il fatto di non dover temere eccessivamente che qualcuno ti possa rubare la moto. Ho girato gli States in lungo e in largo e sinceramente, dopo le paranoie dei primi anni, non ho mai davvero avuto problemi o dubbi. Ricordo che le prime volte che mi fermavo per strada a dormire cercavo sempre un motel che avesse un parcheggio al coperto o almeno recintato (cosa virtualmente impossibile, ho presto imparato) e le prime due o tre notti, con una BMW datami in uso dall'importatore americano, addirittura ho fatto fatica ad addormentarmi. Pensavo che ogni rumore fosse assolutamente ed inequivocabilmente segno che qualcuno stesse tagliando il catenone antifurto per portarmi via la "mia" K1200GT.


Col passare dei mesi e degli anni ho imparato che, salvo rarissime occasioni - e solo per sentito dire - qui non tocca niente nessuno. È chiaro che non mollerei una Electra Glide Limited Edition parcheggiata di notte nel Southside di Chicago o Downtown St. Louis, per esempio, ma è altrettanto vero che in mille e una occasioni ho visto gente lasciare giacca e casco (!) appesi al manubrio per tutta la notte, ritrovandoli regolarmente al mattino. Mi viene quasi da accostare la moto a quella che era la figura del cavallo nel Vecchio West. Un mezzo di trasposto talmente personale ed indispensabile che i ladri venivano presi ed immediatamente impiccati! Che ci sia ancora qualche traccia di quella mentalità? Abbastanza da scoraggiare i malintenzionati?


Qualche "horror story" l'ho sentita raccontare, ovviamente. Un tizio ad un raduno mi ha detto che negli Anni '90 gli hanno rubato una Gold Wing puntandogli una pistola alla testa mentre era fermo ad un semaforo fuori New York City. Altri hanno lamentato diversi furti di giubbotti e caschi nelle ultime due o tre edizioni della Bike Week di Daytona... Nel 2012 ho avuto una piccola esitazione in Louisiana, lo ammetto. Il mio amico Sandro aveva noleggiato ad Atlanta una Harley Road King e il ragazzo del noleggio (un tedesco, caso vuole) si era raccomandato in mille modi di non lasciare la moto incustodita se mai fossimo andati a New Orleans... Oops! Per cui, arrivati nella capitale del Jazz, abbiamo deciso di cercare un hotel con parcheggio privato e security 24 ore su 24: abbiamo pagato un bel botto di soldi in più solo per avere la ragionevole certezza di ritrovare la moto il mattino dopo, ma almeno abbiamo dormito in pace e con la coscienza a posto.


A parte questo episodio, però, devo dire che non ho mai avuto problemi o dubbi, e ho sempre lasciato le mie moto chiuse solo col bloccasterzo. Ormai anche io lascio casco e guanti appesi al manubrio quando mi fermo a fare benzina in autostrada, roba da fantascienza.
Una situazione ben diversa rispetto all'Italia, vero?

Mi ricordo che nel 1996 sono andato da Milano a Palermo e ritorno con una vecchia e arrugginita Moto Guzzi V50 Monza del 1981: in quel viaggio mi rubarono due volte la benzina e a Palermo il proprietario dell'alberghetto in centro, appassionatissimo di moto, ogni notte si preoccupava che tirassi la moto dentro al portone e fino al sottoscala, per evitare sorprese la mattina dopo. In Francia poi la situazione ricordo era persino peggio. A Marsiglia un anno mi hanno rubato un casco che avevo attaccato al lucchetto antifurto, quello che si fissa al doppio anello del cinturino. Beh, qualcuno ha tagliato (!!!) il cinturino e si è portato via il mio casaccio da due lire, ma ci credete? Per farne cosa, senza poterlo allacciare?
 

Tornando negli USA, la mancanza di furti ha logicamente tagliato le gambe a tutte le aziende che in Europa fanno fatturati faraonici grazie a lucchetti, catene e sistemi antifurto. Non faccio nomi, ma ho parlato direttamente alle fiere di settore con responsabili commerciali dei produttori principali e tutti mi hanno confermato che il valore globale degli USA non è nemmeno paragonabile ai fatturati di nazioni come la Svizzera o l'Austria.


Pietro Ambrosioni


Di seguito riportiamo la risposta di Pietro al commento nr 51


Caro paracarro3971 condivido la tua opinione, infatti nel pezzo dico chiaramente che non lascerei la moto in giro nel Southside di Chicago (dove per errore mi ci sono trovato una notte, a piedi) o a Downtown St. Louis... Quello che mi lascia perplesso è che tu mi accusi di essere approssimativo e di avere una limitatissima esperienza.
Non so da cosa derivi questa affermazione ma sono 10 anni che giro gli USA per lavoro in moto, auto, aereo ed anche bus.
E ormai ci vivo da più di 5 anni. Tra moto e auto ho fatto più di 300mila miglia a zonzo e per quanto riguarda l'esperienza in zone "a rischio" sappi che ho vissuto per più di un anno nel quartiere South Central a Los Angeles (ne hai mai sentito parlare?).
Senza rancore, saluti da Atlanta!

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