Una Honda Monkey a quattro cilindri

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"Hold my beer", special americana. Motore della CB 350, ciclistica Monkey. Cosa potrebbe andare storto?
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7 febbraio 2022

Gli incroci fra mezzi piccoli, spesso utilitari o comunque dalle prestazioni modeste, e propulsori con potenze dall'incremento esponenziale rispetto alla dotazione d'origine hanno sempre un grande fascino. Dalle Fiat 500 degli anni 60 "aggiornate" con i sei cilindri Porsche a sbalzo delle prime serie, alle varie utilitarie moderne con quadricilindrici di iper- o supersportive (tanti motori Suzuki Hayabusa hanno trovato una seconda vita sotto i cofani di insospettabili city car...) questi incroci hanno la capacità di tirare fuori l'eterno bambino che è in tutti gli amanti dei motori.

Quello che davanti a un'idea del genere non inizia a sudare freddo davanti all'inguidabilità - per non parlare della pericolosità - del risultato, ma inizia a ridere pensando alle scene da cartoon di Wyle E. Coyote che sicuramente ne verranno fuori. Solitamente, idee del genere prendono vita la sera, tipicamente dopo qualche birra di troppo, e non sempre sopravvivono alla luce del giorno successivo, quando il buon senso torna patrimonio comune. Altre volte ci si trova a spiegare a qualche stupito astante come... "in quel momento ci era sembrata una buona idea..."

Non crediamo sia un caso se il nome di questa special americana - proprio negli USA, ricordiamolo, è nato il detto "There's no substitute for cubic inches" - sia "Hold My Beer", ovvero "Tienimi la birra" mentre io, evidentemente, metto in pratica la folle idea che ci è venuta in questo momento. Boris "Bob" Guynes ha preso la ciclistica di una Honda Monkey, e ha adattato il telaio per ospitare il quattro cilindri in linea raffreddato ad aria di una Honda CB 500 Four, portando la potenza da 2,5 a circa 30.

 

 

Naturalmente, come si vede dalla sella molto inclinata all'indietro e dal serbatoio montato al contrario, il telaio monotubo in acciaio è stato profondamente modificato per accogliere un propulsore grosso quattro volte l'originale, anche se quasi tutto il resto del mezzo non sembra aver subito grandi modifiche, compresa l'assenza di sospensione posteriore, come avveniva sui primi modelli di Monkey. Stante come la potenza massima non fosse un problema (o meglio, forse può esserlo, ma per altri motivi...) l'alimentazione è stata modificata, con solo due carburatori invece di quattro.

Vista la (poca) lunghezza degli scarichi, ma anche il diametro della corona posteriore, ci sentiamo facili profeti nell'immaginare momenti di terrore quando si apre il gas, montato su un manubrio da cross Tommaselli. La special è stata creata e venduta quasi immediatamente per la cifra di 5.000 dollari. Non potete immaginare quanto ci piacerebbe conoscere il seguito della storia...

 

 

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