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È vero che le definizioni talvolta lasciano il tempo che trovano e molto spesso interessano soltanto i "nerd" di un determinato argomento, ma quando si tratta di moto alle volte vado in corto circuito per un'inezia. Mi si arresta il sistema. E stavolta mi riferisco alla definizione che viene data per descrivere la nuova M05 di Tromox, una proposta adatta sicuramente a chi cerca una pocket bike da utilizzare per i piccoli spostamenti cittadini e allo stesso tempo vuole un aspetto simpatico, quasi giocoso e con vaghi richiami all'estetica motociclistica di quei tempi là, sì insomma, ai tempi delle Cafè Racer. Ora, di Cafè Racer questa piccola motoretta a batteria, perdonatemi, ma non ha proprio nulla: nessuna posizione spalmata sul serbatoio per raggiungere distanti semimanubri, nessuna pedana arretrata o sella monoposto. Semmai potremmo raccontarla come una piccola scrambler da città considerate le forme, il manubrio alto e l'attitudine a risolvere problemi di praticità più che a crearteli (cosa invece che riesce benissimo alle vere cafè racer!).
Al di là delle speculazioni semantiche da fissato, questa simpatica M05 di Tromox è la novità più importante che il brand cinese ha portato quest'anno ad EICMA e perciò vado a descrivervela.
Tromox descrive la ciclistica come un "telaio racing-grade ad alta resistenza con doppio forcellone". Appare dunque chiaro che l'etichetta di cafè racer rappresentava soltanto la punta dell'iceberg. Racing o non racing, la struttura pare sia stata progettata per garantire rigidità e precisione (e chissà quanta ne serve considerate le potenze in gioco), con pneumatici 90/80-16 all'anteriore e 110/70-16 al posteriore. Misure tipiche di uno scooter a ruota alta e perciò ci aspettiamo maneggevolezza e agilità nel traffico, più che stabilità alle alte velocità racing. Telaio e forcellone dovrebbero avere un buon compromesso tra leggerezza e rigidità e questo spiega gli entusiasmi di Tromox al riguardo. Il peso dichiarato è di 91 kg.
A spingere la M05 è il motore elettrico E-Max con efficienza dichiarata al 92%, che garantisce l'erogazione immediata tipica per l'appunto dei propulsori elettrici. Si tratta di un motore nel mozzo ruota e quindi non ci sono organi di trasmissione. Questo, lo ricordiamo, rappresenta sicuramente un vantaggio in termini di manutenzione e di minor complessità del mezzo, dall'altro va ad aumentare le masse non sospese e perciò rende la dinamica della moto meno appagante, con effetti negativi in particolare nella rapidità dei cambi di direzione e nella rigidità sullo sconnesso. Oltretutto ci incuriosisce la scelta fatta da Tromox in quanto finora le sue moto Ukko e MC10 avevano entrambe il motore centrale con trasmissione finale a cinghia. Di certo si è andati questa volta a premiare la semplicità costruttiva e la riduzione dei costi anziché il piacere di guida. Tromox non fornisce dati precisi su potenza e coppia massima, limitandosi a promettere "accelerazione immediata e potenza costante", ma la potenza nominale dovrebbe essere di 2,5 kW e quindi parliamo di un cinquantino la cui velocità massima da codice non supera i 45 km/h.
La batteria da 2,3 kWh utilizza celle LMFP (Lithium Manganese Iron Phosphate) gestite dal sistema Cube 2.0 Smart BMS con 25 livelli di protezione. L'autonomia dichiarata è di 80 km, che nella guida reale urbana potrebbe tradursi in qualcosa meno. Il range è sufficiente per gli spostamenti casa-lavoro nella maggior parte delle città italiane, ma certamente limitata per qualsiasi altro tipo di utilizzo.
Dove Tromox non ha badato a spese è nel comparto elettronico. La M05 integra oltre 15 sensori, moduli 4G, GPS + Beidou (il sistema di posizionamento satellitare cinese), Bluetooth e aggiornamenti OTA (over-the-air) del software. Una moto che può essere aggiornata come uno smartphone, ricevendo nuove funzioni senza passare dall'officina.
Sul fronte sicurezza troviamo CBS (frenata combinata), controllo di trazione elettronico e un sistema di rilevamento dell'angolo cieco a onde millimetriche, tecnologia mutuata dal mondo automotive. Ma ci sono anche sistema antifurto, Cruise control (!) e retromarcia. Infine il cavalletto con interruttore automatico spegne il motore quando è abbassato, evitando ai più distratti partenze involontarie.
Il sistema M-Space 4.0 gestisce la connettività e fornisce dati di guida in tempo reale. Il display mostra anche i codici errore direttamente a schermo: una funzione diagnostica che semplifica l'identificazione di eventuali problemi tecnici.
Con un prezzo annunciato sotto i 3.000 euro, la M05 si posiziona nella fascia entry-level del mercato elettrico. Il brand può contare su un nuovo stabilimento produttivo capace di sfornare oltre 100.000 unità all'anno, garanzia di disponibilità e tempistiche competitive. Non sono ancora stati comunicati i tempi precisi di arrivo sul mercato italiano, ma l'esposizione a EICMA 2025 suggerisce che ci sia l'intenzione di portarla in Europa a breve per tutti gli amanti delle moto "tascabili".