Triumph, Ivan Cervantes, Ricky Carmichael: unite i 3 punti e farete un passo avanti…

Triumph, Ivan Cervantes, Ricky Carmichael: unite i 3 punti e farete un passo avanti…
Piero Batini
  • di Piero Batini
Triumph ha 120 anni, da uno si parla di Triumph nel Fuoristrada. Quello vero, eh! Enduro e Motocross. Triumph è nomi e leggende. Steve, Bob, Marlon, ora Ivan Cervantes e Ricky Carmichael. Dunque adesso aspettiamo le Moto “vere”.
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
7 giugno 2022

Hinckley, Leicestershire, England, 5 Giugno. Primi anni ‘60. Triumph lancia uno scooter. Si chiama “Tina”. Dura pochissimo, non solo perché il paperino non è bellissimo, e nemmeno un cigno. C’era la Vespa e già in diversi ci avevano sbattuto il muso.

Anni ’20, ma di questo millennio, Triumph lancia la sfida del Fuoristrada. Quello vero, Enduro, Motocross. La prima cosa che viene in mente è che ci sbatteranno il muso. La seconda è che ci ha provato in tempi recenti BMW, e ci ha sbattuto il naso e poi il muso. Terzo pensiero: eppure tempi, modi e dinamiche industriali possono essere diversi, e non è detto che un buco nell’acqua non produca onde istruttive. Quindi, se la storia insegna… già, la storia!

La storia è dichiarare che scenderanno in campo con una Moto da Fuoristrada. Che non sarà un’evocazione o una mezza misura, bensì una Moto vera, specialistica. La storia è, dunque, chiamare per lo sviluppo due fenomenali fuoriclasse storici del Fuoristrada, Ivan Cervantes e Ricky Carmichael. Lo spagnolo ha una parabola strepitosa nell’Enduro, l’americano una traiettoria stellare nel Motocross.

Non c’è bisogno che ci si perda in venti pagine di curriculum e palmares, è cultura generale. Niente di strano che Triumph chiami in causa due giganti umani che voi… umani neanche avreste potuto immaginare. Lo ha già fatto! So a chi pensate per primo, ma per primo vi dico Bob Dylan. Ce lo vedete? Io no. Cantautore, figlio dei fiori, anche Nobel per la letteratura in un mondo buffo che cerca di non farsi mancare nulla. Ma motociclista no! E invece sì, i suoi vent’anni Robert Zimmerman se li è scialati diviso tra Gibson, Martin e una Tiger 100.

Si parlava di Fuoristrada, e l’icona non è Elvis o Marlon, e nemmeno la pletora di apprendisti icona che lo hanno scimmiottato. Triumph Offroad è Steve McQueen. A parte una spiccata attitudine da stemperato spaccacuori, Steve è uno vero, la Moto era ed è vera, esiste ancora in una vetrina del Minnesota, e il Fuoristrada molto più che una passione. È soprattutto vera. ISDT, quella che era la Sei Giorni Internazionale di Enduro, anno 1964.

Con il numero 278 è Steve McQueen, nazionale del primo team ufficiale USA all’Olimpiade dell’Enduro di Erfurt, allora Germania dell’Est. I tedeschi vinsero entrambi i Trofei, gli Stati Uniti non erano quelli di oggi, ma Steve e il suo amico e controfigura Bud Ekins si fecero notare, non solo per le sigarette perennemente incollate a lato della bocca.

Seconda Storia. Triumph non si è mai sentita di stare nella… storia seconda a qualcuno. Per starci da protagonista ha sempre cercato di esplorare nuovi mondi, di essere sempre sotto gli occhi di tutti, e di avere coraggio nell’innovazione e nell’attribuire alle proprie creature un carattere distintivo inequivocabile.  Mai una mezza misura. Basta vedere cosa c’è in giro che si fregia del nome Triumph. Non solo la secolare e eterna Bonneville. Dei triple che hanno fatto tendenza, dei big bore che restano esclusivi, persino l’impronta marcata in una serie mondiale della velocità.

E ora la Moto da Fuoristrada. Se ne sa pochissimo, facciamo prima a dire niente. Le informazioni arriveranno piano piano. Normale, è cos' che si momnta la mayonnaise. Ho voluto indagare. Mi ero fatto il disegno mentale di uno schema di collaborazione con un altro gigante del Fuoristrada, ma non ho trovato conferma e, quindi, mi son detto che non è questa la strada, non per chi ha sempre fatto con testa e risorse sue. Ho provato a sentire Ivan Cervantes, e sono stato felicissimo quando mi ha richiamato per dirmi che… non poteva dirmi niente.

Non faccio del sarcasmo. Di solito la gente, di fronte a domande similmente imbarazzanti, sparisce. Ma quando si ha la personalità, l’attitudine e la bravura di Ivan questo non accade. Ti richiama, ti dice che non può dirti nemmeno il colore, ma ti assicura che la Moto è una creatura totale di Triumph, che sarà bellissima, che è già bellissima. Siccome conosciamo Cervantes, adesso sappiamo… tutto. Possiamo essere sicuri che l’Enduro sarà una Moto funzionale, facile da guidare, con tutte le caratteristiche che piacciono agli Enduristi. Sarà certamente un passo avanti. Per le caratteristiche della moto da Cross cercheremo di far parlare Ricky, ma conosciamo già una bella parte della risposta.

Mettiamoci il cuore in pace, l’investigazione non ha portato a grandi colpi di scena, tuttavia per il momento possiamo chiudere il caso, rassicurati sul fatto principale: vale la pena di avere pazienza. In fondo il 120° anniversario è dietro l’angolo…

 

© Immagini Triumph