Sicurezza stradale e giovani: i numeri che preoccupano e quelli che invece fanno sperare

Sicurezza stradale e giovani: i numeri che preoccupano e quelli che invece fanno sperare
Distrazioni continue, guida in condizioni psicofisiche non ideali, velocità eccessiva e smartphone sempre a portata di mano: tra i più giovani la strada rimane un terreno pieno di rischi. Eppure, accanto a questo scenario preoccupante, emerge un dato incoraggiante: quando l’educazione stradale è concreta e coinvolgente, i comportamenti pericolosi diminuiscono in modo sensibile
17 dicembre 2025

A dimostrarlo sono le testimonianze di oltre duemila ragazzi e ragazze tra i 16 e i 24 anni che hanno preso parte all’Osservatorio “Non chiudere gli occhi”, promosso da Skuola.net insieme ad Autostrade per l’Italia. Un progetto che non si limita alla teoria, ma porta nelle scuole esperti, persone sopravvissute a incidenti stradali e familiari delle vittime, trasformando la prevenzione in un’esperienza diretta e spesso emotivamente forte.

I risultati parlano chiaro: il 41% dei partecipanti afferma di aver modificato in modo profondo e duraturo il proprio modo di stare in strada, sia quando guida sia quando si muove da passeggero o da pedone. Un ulteriore 43% riconosce comunque un effetto positivo, anche se non stabile nel tempo. In sostanza, otto giovani su dieci percepiscono un cambiamento reale grazie a questo tipo di formazione.

Nonostante ciò, il quadro generale resta complesso. Quasi la metà dei giovani che utilizzano abitualmente un mezzo - auto, moto, bicicletta o monopattino - ammette di usare spesso lo smartphone durante la guida. Uno su cinque confessa di essersi messo al volante più volte dopo aver assunto alcol, sostanze o farmaci che alterano la concentrazione. Due su tre guidano anche quando sono stanchi, mentre quattro su dieci superano regolarmente i limiti di velocità.

C’è però un segnale di miglioramento rispetto al passato. Confrontando i dati con quelli raccolti nelle edizioni precedenti dell’Osservatorio, attivo dal 2023, quasi tutti gli indicatori mostrano una tendenza positiva. Le diverse azioni messe in campo negli ultimi anni - educazione stradale, modifiche al Codice della Strada, campagne di sensibilizzazione e tecnologie di supporto alla guida - sembrano iniziare a produrre effetti concreti.

In particolare, l’uso del telefono durante la guida registra un netto calo: oggi oltre la metà degli intervistati dichiara di non utilizzarlo mai mentre è in movimento, una quota in crescita di circa dieci punti percentuali rispetto a due anni fa. Diminuisce anche la percentuale di chi si definisce spesso distratto, mentre cresce l’attenzione alle regole fondamentali come l’uso di casco e cinture e il rispetto dei limiti di carico dei veicoli.
Un altro dato significativo riguarda la responsabilità verso gli altri: sempre più giovani non si limitano a proteggere se stessi, ma pretendono che anche amici e passeggeri rispettino le regole di sicurezza. Oggi lo fa il 60%, con un aumento superiore al 10% rispetto alla prima rilevazione.

La strada verso l’obiettivo di zero vittime, però, è ancora lunga. Un punto critico resta la scuola: più della metà degli studenti dichiara di non aver mai partecipato ad attività strutturate di educazione stradale durante il proprio percorso formativo. Un vuoto che, alla luce dei risultati emersi, appare sempre più urgente colmare.

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