Roma: rischio stop per le moto Euro1 a novembre

Roma: rischio stop per le moto Euro1 a novembre
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Se il 31 ottobre non viene rinnovata la deroga concessa dal Comune di Roma agli utilizzatori di ciclomotori e moto Euro 1, si rischia un clamoroso blocco di questi mezzi con conseguenze catastrofiche per il traffico
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11 ottobre 2013

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A Roma l’ingresso anche dei veicoli Euro 1, nelle zone a traffico limitato, garantisce alla popolazione romana di evitare inutili ingorghi e perdite di tempo in aree congestionate. Se il 31 ottobre 2013 non dovesse essere rinnovata la deroga concessa dal Comune agli utilizzatori di ciclomotori e motocicli Euro 1, si prospetta un quadro catastrofico per tutti coloro che quotidianamente si spostano in città, per andare a lavorare o raggiungere la scuola.
Ad oggi l’amministrazione capitolina guidata dal sindaco Marino non ha risposto agli appelli lanciati da ANCMA e FMI e, soprattutto, alle esigenze dei novantamila cittadini che, in un periodo storico di forte crisi economica, sarebbero costretti a far fronte a problemi di mobilità prioritari e sarebbero impossibilitati a svolgere le proprie mansioni.

E’ innegabile che la maggior parte dei cittadini sceglie le due ruote perché rappresentano l’unica soluzione concreta per le esigenze di movimento.
Il caso romano è sintomatico di un atteggiamento miope che molte amministrazioni locali manifestano nei confronti dei mezzi a due ruote e dei loro utilizzatori, senza tenere in nessuna considerazione gli enormi vantaggi in termini di smaltimento del traffico e, conseguentemente, di riduzione dell’inquinamento dell’aria che scooter e moto assicurano alla collettività.

L’esempio di Milano è eloquente: nella ZTL ciclomotori e motocicli circolano liberamente e i livelli di inquinamento sono calati, in particolare il PM10 (-21%) e la CO2 (-35%).
Secondo una ricerca effettuata da Ambrosetti, se il 15% di coloro che utilizzano l’auto per recarsi al lavoro e il 25% degli studenti che la impiegano per andare a scuola passassero ad un mezzo a 2 ruote, si avrebbe un risparmio di 600 milioni di euro.
Analogamente si risparmierebbero fino a 500 milioni di euro riconducibili ai costi delle emissioni di CO2.
Le emissioni riconducibili alla circolazione dei mezzi a 2 ruote incidono per meno del 5% sull’inquinamento che affligge le nostre città. Ricordiamo inoltre che si è da poco concluso l’iter comunitario che ha portato all’introduzione dei nuovi limiti di emissione per ciclomotori e motocicli: entro il 2020 verranno introdotte le fasi Euro 3 (ciclomotori), Euro 4 ed Euro 5, con conseguente ulteriore abbattimento delle emissioni inquinanti.

In una fase economica di grave sofferenza per le famiglie, provvedimenti restrittivi dell’utilizzo appaiono totalmente privi di senno oltre che un danno per i cittadini.
Disincentivare l’utilizzo dei mezzi a 2 ruote significa incoraggiare l’uso dell’auto (per chi ce l'ha), con le evidenti conseguenze su traffico e inquinamento, oppure mettere in crisi la rete del trasporto pubblico, già gravata da un’endemica carenza di risorse.