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Dopo mesi segnati da incertezze e luci spente nei capannoni della storica fabbrica di Mattighofen, KTM ha annunciato la ripresa ufficiale della produzione nel proprio quartier generale austriaco, riaccendendo i riflettori sulla fabbrica simbolo del marchio arancione. È il segnale tangibile di un nuovo inizio dopo le note difficoltà finanziarie che avevano portato alla sospensione delle linee produttive e a una profonda riorganizzazione societaria, culminata nel salvataggio da parte del partner Bajaj Auto e con l'avvento nel gruppo Pierer Mobility AG di Gottfried Neumeister, nuovo CEO con il compito di gestire la tanto sospirata ripartenza.
L’annuncio è arrivato proprio come vuole la tradizione KTM attraverso i canali social ed è suggellato dall’immancabile motto “Ready to Race”, frase manifesto dello spirito combattivo che da sempre caratterizza la casa. A scandirlo sono state le parole di Neumeister che su Instagram e nel video istituzionale pubblicato sul canale YouTube di KTM non ha mancato di ringraziare pubblicamente ogni singolo collaboratore. “Un ringraziamento speciale va ai nostri dipendenti, veri artefici di questa ripartenza: dedizione, flessibilità e spirito di squadra hanno permesso di superare una delle fasi più difficili della nostra storia. Ora possiamo guardare di nuovo avanti, puntando su qualità, vicinanza ai clienti e innovazione”, ha dichiarato.
Come da programma quindi, dal 28 luglio, le catene di montaggio lavorano su una settimana lavorativa di cinque giorni, inizialmente concentrandosi sulle nuove offroad 2026 e sui modelli iconici della piattaforma LC4, come la 690 Enduro R e la 690 SMC R. Se le linee produttive degli altri modelli della gamma come i 125 e le 390 sono, come accadeva già prima della crisi finanziaria, in India, Mattighofen torna a essere la capitale ideologica del “Ready to Race”, mantenendo vivo il DNA di KTM e la passione di una comunità ancora molto forte.