Restaurando, dodicesima puntata: Hercules K 100 GS America 1968

Restaurando, dodicesima puntata: Hercules K 100 GS America 1968
Umberto Mongiardini
La rubrica di Moto.it in collaborazione con lo specialista Soiatti Moto Classiche di Novara. Oggi vi proponiamo il restauro di un gioiello raro e ricercato
13 luglio 2017

Ci sono moto speciali e persone speciali che, quando si incontrano, danno vita a spettacoli come la moto di questo servizio. Ovviamente la persona speciale è lo specialista dalle mani d'oro Daniele Soiatti, mentre la moto è una Hercules K100 GS del 1968.

Nella prima puntata di Restaurando vi avevamo già parlato di una Hercules del 1972, ma quella del servizio di oggi, oltre ad essere maggiormente ricercata, è stata sottoposta ad un restauro totale ed estremamente impegnativo.

Oltre al restauro, interessante è anche la storia di questa moto. Chi l'ha consegnata a Soiatti l'ha importata dagli Stati Uniti assieme ad altre tre dello stesso marchio, dopo averle barattate con un'auto d'epoca. La particolarità di questo esemplare è che, nonostante sia del 1968, veniva già venduto negli USA con il serbatoio cromato, dettaglio che arrivò in Europa solo l'anno successivo.

La moto prima del restauro
La moto prima del restauro

A cavallo tra gli anni '60 e gli anni '70 le Hercules  erano molto ambite oltreoceano, e lì, anziché essere commercializzate con il nome GS, nella prima metà degli anni '60 venivano vendute con il nome Scrambler, più orecchiabile per gli anglofoni. Come recita l'Enciclopedia Universale dell'Enduro, "solo sul mercato americano venivano distribuiti tre modelli da 100/125 cc, ognuno di loro era contraddistinto da un colore diverso, rispettivamente azzurro, rosso e arancio, con i fianchi cromati ed il tappo di dimensioni particolarmente grandi, che quasi mai si videro in Europa".

Quando la moto è stata messa nelle mani di Soiatti, quasi tutti i componenti erano presenti, serbatoio escluso, però dagli Stati Uniti erano stati importati anche alcuni ricambi usati.

La moto, come di consueto, è stata completamente smembrata per prepararla al restauro.

Il motore Sachs ad alettatura verticale
Il motore Sachs ad alettatura verticale

Il suo motore Sachs ha il cilindro in ghisa ed alettatura verticale.  Non appena è stato aperto, Soiatti si è trovato a far fronte ad un problema parecchio serio: il pistone infatti era bloccato, e per toglierlo è stato necessario forarlo e fresare il piede di biella, che è in alluminio.

Il pistone estratto
Il pistone estratto

Successivamente, il cilindro è stato alesato, montando poi un nuovo pistone maggiorato. Tutto il resto del motore, dopo un accurato lavoro di restauro, è stato recuperato e riutilizzato. Bisogna ricordare, per inciso, che nel '68 Hercules era un marchio facente parte del gruppo Fitchel & Sachs.

Una volta restaurato internamente, poi, il motore è stato sabbiato con sfere di vetro finissime, par farlo tornare agli antichi splendori. E la verniciatura dei carter è stata eseguita con vernice Lechler realizzata su indicazioni dello stesso restauratore.

Il dettaglio del motore restaurato
Il dettaglio del motore restaurato

L'impianto elettrico, anch'esso assente quando la moto è arrivata nell'officina novarese, faceva però parte dei ricambi arrivati assieme alla moto. È stato così riparato e rimontato sul telaio che, nel frattempo, era stato anch'esso sabbiato e riverniciato.

I due catarifrangenti montati sulle staffe del faro anteriore contraddistinguono la versione USA da quella europea.

La gemma in vetro Hella
La gemma in vetro Hella

Curioso poi il fatto che sia il devio luci e l'interruttore dello stop, a marchio Hella, siano sono gli stessi montati da BMW in quegli anni. Sempre Hella è la luce dello stop con gemma in vetro.

Bellissimo il risultato del restauro della sempre intrigante forcella Earles, che ha sempre contraddistinto questo modello. I suoi bracci oscillanti utilizzano ammortizzatori Boge, mentre i freni a tamburo, azionati dalle leve Magura, sono marchiati dalla stessa Sachs.

Notevolissimo, anche questa volta, il lavoro di recupero effettuato sul terminale di scarico: una volta smontato è stato aperto, ricostruito internamente e riverniciato in nero e, infine, gli è stata applicata le bellissima griglia paracalore cromata.

Il dettaglio dei loghi in lamierino d'ottone smaltato
Il dettaglio dei loghi in lamierino d'ottone smaltato

Il dettaglio più bello di questa moto, a mio parere, è il serbatoio con le guance cromate, profili rossi e grosso tappo cromato.
Un particolare unico di questa moto - ha voluto precisare Daniele - sono i loghi del serbatoio: realizzati in lamierino d'ottone e smaltati, sono stati magistralmente riprodotti come quelli originali.

Per eseguire questo restauro, Soiatti ha impiegato circa 150 ore di manodopera, mentre i costi di verniciatura, cromatura e ricambi si sono aggirati sui 3.000 euro.

In fondo alla nostra galleria fotografica, per gentile concessione di Roberto Bizza, Presidente del Registro Storico Hercules, potrete trovare la scheda tecnica di questo modello. 

PHOTO CREDITS: Franco Daudo

Avete restaurato anche voi una moto d'epoca? Mendateci le foto e i dettagli del restauro. Le documentazioni più complete verranno pubblicate su Moto.it!

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