Rally del Garda 2025: fango, traghetto e record di iscritti

Rally del Garda 2025: fango, traghetto e record di iscritti
Oltre 300 partecipanti hanno preso parte alla seconda edizione del rally organizzato da Niccolò Pietribiasi ed Elisa Carnovali, tra varianti inedite, vedute panoramiche, trasferimenti in traghetto e un’organizzazione che guarda già al 2026. Alla partenza c’eravamo anche noi. Ecco com’è andata
12 maggio 2025

Il 29-30 marzo 2025 si è disputata la seconda edizione del Rally del Garda, appuntamento adventouring non competitivo ideato da Niccolò Pietribiasi ed Elisa Carnovali. Confermato anche per quest’anno il quartier generale ad Albaré di Costermano (VR): da qui sono partite le due tappe ad anello, la prima lungo la fascia collinare meridionale, con sconfinamento sulla sponda bresciana e rientro in traghetto, la seconda fra le pendici del Monte Baldo e i vigneti della sponda veronese.

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Tracce più toste (e bagnate)

Il Rally del Garda ha fatto registrare numeri record: «Sold-out il 3 febbraio: 310 iscritti totali e più di cento rimasti in lista d’attesa», racconta Pietribiasi. Il successo, prosegue, «conferma che avevamo lavorato bene già al debutto, ma serviva la seconda edizione per capirlo: chi era venuto nel 2024 è tornato portando amici».

L’assetto del day 1 è stato radicalmente rivisto: alcune porzioni del 2024 sono state percorse in senso inverso, altre sono state allargate, verso Valeggio sul Mincio, grazie all’innesto del collegamento via… nave. «Il traghetto è stata un’intuizione di Elisa – continua Niccolò – ma organizzarlo è stato un parto: parliamo di una linea pubblica, non di un charter prenotabile. Alle 11:30 di sabato la compagnia ci ha avvisato che una nave era ferma; alle 13:30 la riparazione lampo ha rimesso in acqua entrambe le unità: una bella scarica di adrenalina».

Sul piano sportivo, la pioggia del mattino e i 12-13 °C di temperatura hanno sporcato il terreno, trasformando le strade bianche dell’entroterra in una miscela di fango e ghiaia che ha messo alla prova gomme e e piloti fin dai primi chilometri. «L’anno scorso alcuni avevano trovato il percorso un po’ troppo “touring”, soprattutto il sabato. L’abbiamo rivisto, in chiave più tecnica. E come se non bastasse il meteo ha reso tutto ancora più difficile».

Per gestire 27 comuni attraversati – e gli inevitabili passaggi a 30 km/h nei centri abitati – la direzione gara ha raddoppiato i marshal rispetto alla prima edizione: «Sette-otto volontari in più, uno in ogni varco critico, perché il fenomeno che vuole fare il tempo c’è sempre». Un presidio che ha funzionato: i (pochi) smanettoni sono stati richiamati sul posto e nessuna lamentela è stata sollevata da alcun residente, nonostante la vastissima porzione di territorio attraversata a più riprese.

Il day 2 ha ripreso l’impianto tecnico tipico del Rally del Garda: single-track fra castagni, mulattiere in quota e le serpentine di Caprino Veronese, rese più scorrevoli dall’asciutto. Il commento social post-evento è stato più che positivo – «un coro di complimenti» – a conferma che l’obiettivo di alzare l’asticella senza snaturare il format “alla portata di tutti” è stato centrato. E per il 2026? «Stiamo valutando una base di partenza più esclusiva e nuove varianti sul versante bresciano; vogliamo che ogni edizione resti unica, pur mantenendo un piccolo “rito” che faccia sentire a casa i veterani».

La partnership con Kove: dieci moto, un sogno europeo

Ad integrare l’impegno organizzativo del rally, un secondo progetto: la partnership con Kove. Tutto inizia nell’estate 2024, quando Elisa Carnovali percorre 12.000 km tra Norvegia e Islanda in sella alla 800X Pro: «Un long-test incredibile; abbiamo cambiato solo l’olio a 5.000 km», ricorda Pietribiasi. Colpita dal racconto, la Casa cinese decide di spingere sull’Italia: nasce così Overland Adventure, che acquista dieci moto tra Kove 800X e 450 Rally destinate ai tour di Elisa e agli eventi HAT Series, dove l’assistenza Kove sarà presente con noleggio e supporto tecnico.

Sul fronte racing, «la 800 X Pro ha debuttato nell’Italiano Motorally: nei tratti veloci è un aereo», spiega Niccolò, reduce da un week-end agrodolce a Rio Torto – sabato in testa finché «un mio errore ha buttato via la speciale», domenica limitato a 20 km in seconda marcia per il leveraggio cambio tranciato da un masso. Guai che non scalfiscono il giudizio tecnico: «Telaio solido, elettronica essenziale, zero noie meccaniche anche dopo test invernali da “animali”».

Il 2025 sarà l’anno del debutto internazionale: «A luglio porteremo Elisa al Campionato Europeo Rally in Romania con la 450 Rally». Un traguardo maturato fra sedute di fisioterapia e stage in fuoristrada sulle colline marchigiane. L’obiettivo è portare il marchio, e con esso l’esperienza dei tour, alle platee che contano. «Vogliamo dimostrare che una moto “made in China” può arrivare in fondo a un europeo e, allo stesso tempo, accompagnare i clienti in Nordkapp senza un bullone fuori posto».

Mitas Enduro Trail XT+ : il tassello che mancava

Per questa edizione, il team di Moto.it ha potuto contare sul supporto di Mitas, che ha fornito un treno di Enduro Trail XT+ (30% strada/70% off) al sottoscritto, per equipaggiare la KTM 890 Adventure con cui abbiamo affrontato il nostro Rally del Garda. Il posteriore adotta scanalature longitudinali “scoop” da 13,2 mm, l’anteriore replica la scultura dell’E-13 con 12 mm di profondità; la mescola Heavy Duty privilegia grip su fango e ghiaia, mentre la variante Dakar promette fino al +20 % di chilometraggio grazie alla carcassa rinforzata.

Notevole la sicurezza in più percepita da chi, come il sottoscritto, sta transitando dal mondo della strada, verso quello del fuoristrada. Rispetto ai tradizionali pneumatici 50/50 l’avantreno è nettamente più comunicativo, soprattutto nel fango, minor “galleggiamento” sui ghiaioni, a fronte di un comfort più che accettabile nei trasferimenti autostradali e un grip che - dopo qualche chilometro di apprendistato - è comunque apprezzabile, specialmente su asfalto asciutto. Un upgrade che può realmente ridefinire il potenziale di una maxi adventure lontano dall’asfalto, soprattutto nelle condizioni viscide che hanno caratterizzato una giornata come il sabato del Rally.

Un format che cresce

Traghetto panoramico, beneficenza per tre Onlus, 27 amministrazioni coinvolte e un percorso nuovo ogni anno: il Rally del Garda si conferma un evento “pop” ma curato, capace di accogliere i neofiti e stuzzicare i veterani. Per parte nostra l’augurio è di ritrovarsi qui tra dodici mesi, pronti a raccontare – tassello dopo tassello – una terza edizione ancora più sorprendente.