Qual è l'infrazione stradale più commessa dagli italiani?

Qual è l'infrazione stradale più commessa dagli italiani?
Emergono i dati sui comportamenti pericolosi degli italiani alla guida, un'istantanea della sicurezza delle strade italiane
28 febbraio 2023

Il rapporto Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani - fa emergere i dati sui comportamenti pericolosi degli italiani alla guida. Grazie a questo rapporto è stato possibile avere una fotografia della sicurezza nelle citttà italiane medie e grandi. Le informazioni arrivano dai 142 comandi della Polizia locale che hanno partecipato attivamente alla raccolta, fornendo le informazioni su comuni in cui abitano quasi 19 milioni di italiani.

6,5 milioni di infrazioni contestate nel 2022

Rispetto ai dati pre pandemia c'è stata un'effettiva diminuzione degli incidenti con feriti. Si è passati dai 76.099 del 2019 ai 65.309 del 2022, tuttavia dall'altro lato della medaglia c'è un crescente coinvolgimento degli utenti più deboli, come ciclisti e pedoni.

Non si può dire che le infrazioni del codice della strada siano state poche nel 2022: 6,5 milioni in totale. Ma qual è stata quella più commessa dagli italiani? I dati sono abbastanza preoccupanti e ci fanno capire quanto sia realmente pericoloso circolare sulle strade pubbliche. Nel 2022 sono stati 2.210 i casi dove è stata riconosciuta la fuga o l'omissione di soccorso e 6.426 le violazioni per guida in stato di ebrezza o sotto l'influenza di sostanze stupefacenti. I numeri ora salgono, 46.674 sono state le contestazioni relative alla mancanza della copertura assicurativa (in aumento rispetto al 2021 quando erano 42.029) e 134.463 è il numero delle infrazioni elevate per il mancato uso dei dispositivi di sicurezza (casco e cinture) e per l'uso del cellulare alla guida. A chiudere il cerchio, causa della stragrande maggioranza degli incidenti stradali, l'eccesso di velocità, con 1,9 milioni di infrazioni.

"C'è una discrasia evidente - sottolinea Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell'Anci - tra la domanda di sicurezza che viene rivolta ai sindaci e le risorse umane e finanziarie che le amministrazioni locali possono impiegare". Da qui la richiesta di "rafforzare quantitativamente e qualitativamente, specie sotto il profilo anagrafico, la polizia locale: deve diventare una priorità". "Dobbiamo cogliere - afferma il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo alle sollecitazioni dell'Anci - questa stagione per riconsiderare il concetto di sicurezza urbana e l'ordinamento delle polizie locali, evitando suggestioni come quella della dimensione regionale o della spinta alla quarta polizia".

Fonte: ANSA