Nico Cereghini: “Dovi è un top rider”

Nico Cereghini: “Dovi è un top rider”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Ormai è sotto gli occhi di tutti: Andrea è nel poker dei quattro piloti più forti in MotoGP con Márquez, Lorenzo e Rossi. E con una Ducati così forte ogni risultato adesso è possibile
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
11 settembre 2018

Ciao a tutti! La bellissima gara della MotoGP a Misano ci regala una serie di emozioni e conferma la classe del Dovi, ormai stabilmente e innegabilmente tra i top rider insieme a Márquez , Lorenzo e Valentino.

Pedrosa è ormai declassato. Il fenomeno DesmoDovi – nel quale molti non credevano più e io lo devo ammettere: purtroppo ero tra quelli - è esploso veramente nel 2017, quando il blasonatissimo compagno Jorge Lorenzo stentava, e poi ha retto bene all’improvviso e inatteso ritorno di “Lorenzo 2 la vendetta” a partire dal Mugello dello scorso giugno. Ad analizzare bene le cose, Andrea prima ha vacillato un po’ – la caduta a Barcellona, l’Olanda bella ma senza podio e la brutta gara in Germania - ma poi da Brno ha ritrovato velocità e freddezza; ha vinto alla grande in Repubblica Ceca, poi ha colto il terzo posto in Austria ma la vittoria era vicinissima, e prometteva benissimo in Gran Bretagna.
A Silverstone aveva il secondo tempo a 16 centesimi dalla pole di Lorenzo, come domenica a Misano, e personalmente lo avevo dato vincente nel pronostico tra amici, proprio come ho fatto qui al San Marino. Zam vi potrebbe mostrare il mio sms di domenica delle ore 13:39: primo Dovi, secondo Lorenzo.

Domenica, nel finale della gara, un flash: per un momento ho visto un’anticipazione del 2019. Una possibilità: il Dovi solo al comando, gli altri due dietro a litigare. Non fraintendetemi, non sto dicendo che Andrea avrà vita facile, nessuno può affermare che lui batterà facilmente Márquez e Lorenzo nella prossima stagione, ma sono abbastanza sicuro che adesso ha le carte in regola per poterlo fare. Dovizioso, con il meno veloce Petrucci di fianco, sarà ancora più forte di oggi, perché ormai è chiaro che le responsabilità lo caricano, che tecnicamente è molto forte, che si sa gestire magnificamente; ha superato difficoltà che avrebbero destabilizzato un elefante e insomma, alla fine, se non avrà un Lorenzo o uno Iannone nel box, per lui sarà solamente meglio.

Mentre per gli altri due, Jorge e Marc, chissà. Sono probabilmente i due più forti piloti del mondo, ma quella del 2019 non sarà una situazione così facile da gestire nemmeno per loro. Sono due galli nel pollaio, si dividono il tifo spagnolo e hanno entrambi enormi ambizioni; e non sono amici, checché se ne sia detto. E poi guidano molto diversamente. Guardavo la Honda così reattiva e poco direzionale anche a Misano, così ballerina nei curvoni dove Lorenzo è abituato a moto perfettamente stabili.

Abbiamo lanciato un sondaggio, e come la maggioranza dei lettori anch’io penso che Jorge arriverà a sfruttare al 100 per 100 la Honda come ha saputo fare con la Ducati, ma quanto tempo gli ci vorrà? Rendere stabile la Honda è più facile o più difficile che far diventare maneggevole la Ducati? Tutto potrà risolversi benissimo per la HRC, e magari la moto crescerà ancora di più unendo reattività a stabilità, ma potrebbe anche diventare un bel problema da gestire per i tecnici giapponesi, per Puig, per Márquez . Non so proprio se Marc avrà la pazienza e l’eleganza che ha mostrato Andrea in questi due anni. Sarà tutto molto interessante da seguire.

Editoriale Nico 11-09-2018