Nico Cereghini: “Bello, se Hailwood fosse qui”

Nico Cereghini: “Bello, se Hailwood fosse qui”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Come oggi a Valentino, gli direi, hai vinto nove titoli mondiali, sei un mito, fai come credi e stai tranquillo che io sono dalla tua parte | N. Cereghini
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
22 marzo 2011


Ciao a tutti! Liberi di tifare quel pilota o quell’altro, ci mancherebbe, ma personalmente continuo a pensare che quella di Valentino con la Ducati sia una bellissima sfida. Il pilota italiano più forte degli ultimi trent’anni in sella alla moto italiana in MotoGp; che è la vetrina della tecnologia e dello sport a due ruote, con l’obiettivo di rilanciare il mito che fu di Giacomo Agostini e della MV Agusta.

Io credo che anche tifando Casey Stoner che è velocissimo, o Jorge Lorenzo che è tosto, o Simoncelli che è giovane e divertente, o anche Biaggi e l’Aprilia nella SBK che sono i numeri Uno, ogni appassionato di moto possa comprendere la bellezza di questa sfida. Si può pensare che sia tardi per vincerla perché il pilota ha trentadue anni ed ha già dominato anche troppo, si può avere in antipatia Valentino in prima persona, si può criticare la Ducati perché ha lasciato ufficialmente la Superbike. Tutte le opinioni sono legittime, però credo che disprezzare questa avventura non sia da appassionati e nemmeno da sportivi. Insomma, il tifo può andare in un’altra direzione, il cuore può battere da un’altra parte; ma credo che la testa possa continuare ad elaborare i valori delle cose senza disprezzarle a priori.

Insomma, il tifo può andare in un’altra direzione, il cuore può battere da un’altra parte; ma credo che la testa possa continuare ad elaborare i valori delle cose senza disprezzarle a priori

 Io sono sbilanciato dalla parte di Valentino perché si può dire che l’ho visto nascere e ho corso con suo padre Graziano. Lo ammetto, sono affezionato ai Rossi, ma provo comunque ad essere obiettivo nei miei giudizi perché tengo alla stima dei motociclisti. Ci provo, poi magari non sempre ci riesco e tutti mi possono criticare quando sbaglio.

Ma non credo di sbagliare quando invito i motociclisti ad avere pazienza. E’ presto per i giudizi. Capisco la delusione di chi dice: ma come, la Ducati che vinceva con Stoner adesso prende sedici secondi dall’australiano e arriva settima! Ma credo che le ragioni addotte dal pilota e della squadra siano comprensibili: Rossi vuole evolvere la moto nella direzione che gli piace (e che ha dato bei titoli mondiali), i pochi test e la spalla malconcia rallentano il lavoro. Tutto qui.

Stoner ha vinto un titolo mondiale con la Ducati. Bravissimo, certo, ma ha pagato nelle altre tre stagioni con tante cadute. E poi adesso è in Honda come ha deciso quasi un anno fa. Costa così tanto ammettere che non è una cattiva idea, quella della Ducati, di cercare vittorie e stabilità con Valentino? Diamogli tempo, tifiamo Casey se ci va, ma un po’ di fiducia a uno che ha vinto nove titoli mondiali io la darei. Nove titoli come Hailwood, e se Mike fosse qui gli direi: «Mike, hai carta bianca, fai tu!».