Nico Cereghini: "Autostrade, molto deve cambiare"

Nico Cereghini: "Autostrade, molto deve cambiare"
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Tra le vittime del crollo del ponte avrebbero potuto esserci molti motociclisti. Il fortissimo temporale li ha probabilmente dirottati in qualche area di servizio. E noi siamo tra i più arrabbiati: abbiamo pagato pedaggi altissimi mentre tagliavano sulla sicurezza
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
21 agosto 2018

Ciao a tutti! Purtroppo anche un motociclista è tra le vittime del ponte di Genova, lo conoscete, ne abbiamo parlato sul sito.

È Giorgio Donaggio, cinquantasei anni savonese trialista e maestro d'ascia, uno cioè capace di fare le barche di legno e di formare i giovani piloti del trial,  sepolto sabato scorso a Toirano con funerali privati.
La famiglia, moglie e i tre figli, ha preferito il conforto di amici e conoscenti ai solenni funerali di Stato. Donaggio era nella sua auto, quel martedì 14 agosto, e forse non fa nessuna differenza, forse la mia visione è sciocca, ma avrei fatto fatica a sopportare l'idea che un motociclista potesse precipitare nel vuoto insieme alle auto e alle macerie del ponte Morandi.

Un motociclista o addirittura molti motociclisti, perché quel giorno c'era un gran movimento di moto in viaggio, ne ho viste tantissime sulla A12 tra Pisa e Genova. Probabilmente il forte temporale scoppiato nel genovese dopo le 11 ha indotto molti di noi a fermarsi per cercare un riparo, e certamente i tanti genovesi che tutti i giorni percorrono il ponte in moto o con lo scooter, con tutta quell'acqua sono rimasti al coperto, a casa o nei bar. Ho visto un video, sul web, girato sul ponte pochi secondi prima del crollo: di moto ne ho contate due, soltanto due moto sotto l'acqua provenienti da ponente. Per fortuna quei due motociclisti ne sono usciti indenni, ultimi veicoli transitati sul ponte ancora in piedi. Non era il loro momento. 

 

La Società Autostrade e il Ministero delle Infrastrutture si esibiranno nel classico palleggio delle responsabilità e sono dentro tutti, il primo riduceva gli investimenti sulla manutenzione, l'altro tagliava i costi delle verifiche. Il denaro certo non mancava, i pedaggi aumentavano senza controllo, ma irregolarità e superficialità hanno marciato di pari passo

È una disgrazia assurda e inaccettabile, le responsabilità sono gravissime, eppure avete visto, già si parla di concause, si farà il solito polverone.
La Società Autostrade e il Ministero delle Infrastrutture si esibiranno nel classico palleggio delle responsabilità e sono dentro tutti, il primo riduceva gli investimenti sulla manutenzione, l'altro tagliava i costi delle verifiche.

Il denaro certo non mancava, i pedaggi aumentavano senza controllo, ma irregolarità e superficialità hanno marciato di pari passo. Perché il pensiero di fondo era: ma figurati se il ponte Morandi crolla...! Anche il comitato genovese No Gronda questo pensava: il crollo del ponte? Una barzelletta per giustificare un'opera in più, giganteschi investimenti, mala politica.

Ma non voglio scrivere di banalità che già conoscete, voglio soltanto sottolineare che noi motociclisti abbiamo una ragione in più per essere profondamente arrabbiati. Da anni protestiamo, inascoltati, perché il nostro pedaggio autostradale è esageratamente salato, perché paghiamo quanto un'auto o un furgone, paghiamo mediamente soltanto pochi centesimi meno (!) di un camper, un pullman o un camion a due assi.

Una assoluta anomalia europea e la Società Autostrade zitta, a respingere sdegnosamente ogni protesta, arrivando al colmo di elargirci uno sconto del trenta per cento soltanto dopo l'attivazione di un abbonamento telepass specifico e con una iniziativa provvisoria, a tempo determinato. Loro incassavano sempre di più e fuori da ogni logica, e intanto - scopriamo adesso - tagliavano pesantemente i costi della manutenzione con la  consapevolezza di mandarci spediti verso sempre maggiori pericoli. Pericoli mortali.

Adesso è impossibile dire se la concessione sarà davvero sospesa o invece proseguirà, ma qualcosa nel contratto dovrà certamente cambiare. Noi di sicuro vigileremo su due punti: sicurezza e tariffe. Vogliamo viaggiare sicuri e finalmente spendere molto meno delle auto e dei camion.

 

Editoriale 21-08-2018
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