Motor Bike Expo 2014. A Verona il meglio del mondo custom

Motor Bike Expo 2014. A Verona il meglio del mondo custom
Thomas Bressani
A Verona la scena custom si presenta agli appassionati con numerosissime realizzazioni ad opera dei più importanti customizer del settore. Ben tre i padiglioni a essi dedicati
24 gennaio 2014


Il Motor Bike Expo di Verona mette in mostra ormai da qualche anno il meglio della scena custom, dando grandissimo spazio alle realizzazioni custom e chopper dei molti customizer presenti in Fiera. Gli appassionati di questo mondo possono ammirare le varie realizzazioni esposte dai numerosissimi preparatori visitando ben tre padiglioni.


Tra i presenti abbiamo trovato un customizer di grande personalità, David Borras Higuero, meglio conosciuto come El Solitario Heritage Motor Co, officina di tendenza nata nel 2010 in Galizia dove si costruiscono moto anticonvenzionali perfino per l’estroso mondo del custom. Caratterizzate dallo stile estremo e con la carrozzeria quasi interamente costruita a mano, esprimono lo stile “zoomorfo” di David e del suo prezioso collaboratore Frank Freiria, che dà vita alle sue idee. L’atelier di El Solitario è diventato un punto di riferimento non solo per la Spagna, visto che le sue moto, dai nomi irriverenti come Gonzo, Chupito, Petardo o Winning Loser, sono ormai conosciute in tutte il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. Le costruisce su basi differenti, dalle BMW serie R alle vecchie Yamaha SR250 e Honda CG125, passando per nobili Triumph T120 Bonneville e Harley-Davidson Duo Glide Panhead, senza disdegnare propulsori italiani Ducati e Moto Guzzi. Una delle ultime sue creature, la Petardo, è infatti stati realizzata sulla base di una Ducati 900SS del 1993, praticamente irriconoscibile sotto la carrozzeria in lamiera battuta.


Girando tra i padiglioni troviamo anche Gianluca e Cristian dell’officina padovana Stile Italiano con le loro due nuove Harley-Davidson da loro customizzate: uno Sportster realizzato per l’azienda di accessori Motorquality e un modello Dyna modificato in scrambler. Inoltre dopo aver realizzato la Harton CR 1340, trapiantando un motore H-D Evolution in un telaio Norton, hanno presentato la Norvin, connubio tutto inglese, conosciuto già negli anni Sessanta, tra un telaio Featherbed e un motore Vincent 1000.


Tra i presenti anche il milanese Andrea Radaelli di Radikal Choppe con cinque sue recenti realizzazioni: una Harley-Davidson Panhead con molti particolari in bronzo, una BMW R65 trasformata in cafe racer, una Kawasaki W650 scrambler e due classici chopper, contraddistinti dalla cura nei dettagli che ha fruttato ad Andrea diversi riconoscimenti nei bike contest, tra cui la Top20 di LowRide.


Cristian Benati e Claudio Secchi di Ironborne Motorcycles da Modena nel loro stand hanno presentato non solo moto ma anche un hot rod Ford Model A del 1930 ribattezzato Popper e realizzato in collaborazione con l’azienda di borse e accessori in pelle Wild Hog. Per realizzare questo hot rod i due modenesi si sono ispirati a una loro precedente costruzione a due ruote, la Borderline, che nel 2012 ha fatto razzia di premi nei bike show. La loro esposizione comprende anche uno Sportster accessoriato con pezzi del catalogo RSD (Roland Sands Design), un Fat Boy la cui livrea riprende i colori dell’aereo P-51 Mustang in forze al reparto Tuskegee Airmen durante la Seconda Guerra Mondiale.


Numerosi altri espositori hanno presentato a Verona le loro moto. Tra questi l’officina padovana Speed Bike 43, con il softail Half e tra le nuove realtà anche l’officina Moto di Ferro di Marco Lugato, a Mogliano Veneto (TV), che predilige costruzioni cafe racer su basi BMW, Guzzi e Harley-Davidson.


Nella nostra gallery trovate un assaggio di quello che potete ammirare recandovi a Verona.