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Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il Mobility Resort Motegi, 4.801 metri di lunghezza, rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 presenta un indice di difficoltà di 6, il massimo, stesso livello dei GP di Thailandia e d’Austria. Decisive sono le otto frenate al giro: di cui cinque della categoria hard e due della medium. In un giro i piloti della MotoGP usano i freni per 31 secondi e mezzo, affrontando sei decelerazioni da almeno 1,3 g.
La curva più dura di Motegi per l'impianto frenante è la 11: le MotoGP passano da 310 km orari a 85 orari in 4,9 secondi, in cui percorrono 239 metri grazie al carico di 5,6 kg sulla leva del freno. La decelerazione è di 1,5 e la pressione del freno liquido Brembo tocca i 12 bar.
La presenza di molte frenate dure e ravvicinate tra loro contraddistingue il Mobility Resort Motegi e impedisce il salutare raffreddamento dei dischi in carbonio: dopo la curva 1 la temperatura dei dischi Brembo supera i 550°C, per poi sfiorare i 700 °C dopo la curva 3 e spingersi ben oltre dopo la curva 4. La temperatura torna a scendere nella seconda parte della pista, per poi risalire dalla curva 10: lì ritorna ai valori della prima curva fino a superare i 650 °C alla curva 11.
Per affrontare al meglio queste temperature e le sollecitazioni, da alcuni anni Brembo ha introdotto i dischi ventilati in carbonio da 355 mm di diametro, dotati di alette per agevolare la superficie di scambio, in affiancamento agli esemplari da 340 millimetri. Nei GP del Giappone, Austria e Thailandia se la gara è dichiarata asciutta dal direttore di gara, i piloti non possono utilizzare i dischi da 320 mm perché considerati inadeguati agli sforzi a cui sono chiamati, ma devono scegliere tra quelli da 340 mm e 355 mm. All'aumentare del diametro del disco migliora infatti la dispersione termica nel senso radiale.
Sono quattro i round tra Asia e Australia che attendono la MotoGP e il primo, Motegi, ospiterà il suo 25° GP. Venti le edizioni del GP del Giappone andate in scena su questa pista, più altre quattro come GP del Pacifico. Dal 2000 al 2003, infatti, il Giappone fu teatro di due GP stagionali, uno a Motegi e l'altro a Suzuka, la pista che ospitò il primo GP del Giappone del Mondiale nel lontano 1963.
La Ducati arriva da 82 GP consecutivi in MotoGP conclusi con almeno un podio. Conquistando almeno un podio domenica a Motegi, Borgo Panigale eguaglierebbe il record della Honda, autrice di 83 podi di fila dal GP FIM 1993 al GP di Imola 1999. L'unico aspetto in comune fra le due serie sono i freni Brembo: che hanno equipaggiato almeno una delle moto sul podio in tutti i GP di entrambi i filotti.