Moto Euro 4, cosa cambia dal primo gennaio 2016

Moto Euro 4, cosa cambia dal primo gennaio 2016
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Il prossimo primo gennaio entra in vigore per i motocicli la normativa Euro 4. Vale per le nuove omologazioni e riguarda l'obbligo dell'Abs, mentre oltre ai nuovi standard inquinanti ci sarà da superare un test di durata
  • Maurizio Gissi
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9 dicembre 2015

Dallo scorso mese di luglio tutti i ciclomotori in vendita devono rispettare la normativa Euro 3 per quanto riguarda le emissioni inquinanti. I motocicli attendono invece l'imminente prossima scadenza del primo gennaio 2016 per l'introduzione della normativa Euro 4, ovvero la legge 168/2013, standard che sui ciclomotori arriverà un anno dopo. Ai cambiamenti che la Euro 4, e la futura Euro 5 che arriverà nel 2020, ha determinato nella progettazione e nella costruzione delle nuove moto abbiamo dedicato questo dibattito tenutosi a Eicma.

In questa occasione ricordiamo che lo standard Euro 4 è obbligatorio per le nuove omologazioni che saranno registrate dopo l'1 gennaio 2016, alcune Case hanno però iniziato già quest'anno a vendere moto in linea con lo standard Euro 4. Per tutto il 2016, fino al 31 dicembre, sarà in ogni caso possibile vendere moto e scooter (superiori ai 50 cc) che sono stati già omologati Euro 3 in precedenza o che lo saranno entro la fine di quest'anno.


 

Vediamo che cosa cambia. In primo luogo la normativa Euro 4 stabilisce l'obbligo dell'impianto frenante dotato di Abs per i motocicli di cilindrata superiore a 125 cc.
In secondo luogo prevede che sia presente una presa diagnostica OBD (on board diagnostic) accessibile a qualunque meccanico e allo stesso proprietario. E' quanto già avviene in campo auto. Una norma che ha richiesto di modificare adeguatamente l'impianto elettrico e i sistemi di autodiagnosi e che permette a qualsiasi riparatore di intervenire.

L'introduzione della Euro 4 ha stabilito nuovi limiti, riducendoli ovviamente, in termini di inquinamento acustico (togliere 3 decibel vuol dire dimezzare l'intensità sonora) e da gas di scarico. Questo ha significato aumentare il volume degli impianti di scarico (vedi il caso della nuova Panigale 959) e l'efficienza dei catalizzatori, oltre che di altri sistemi di controllo delle emissioni, ed è stato introdotto il canister per catturare i vapori di benzina. Tutto ciò complica la costruzione e incide sui costi di produzione, per questo alcuni ritardano l'adeguamento alla Euro fino all'ultimo momento.

Secondo quanto già previsto nel 2012, dal prossimo 1 gennaio 2016 i motocicli con omologazione Euro 4 dovranno superare un “Test di durabilità”, costituito da test ripetuti a percorrenze previste. Un modo per garantire il rispetto degli standard nel tempo ma anche per aumentare l'affidabilità visto che il costruttore dovrà garantire una percorrenza entro la quale non ci sarà decadimento della qualità delle componenti e del veicolo.
Per i 125 cc si prevede il test di durabilità a 20.000 km, che sale a 35.000 km per gli oltre 125 e che scende a 11.000 per i ciclomotori. Ma in questo caso soltanto a partire dall'1 gennaio 2017. Le moto inquadrate come specialistiche, vedi le enduro o le trial, avranno il test di durabilità ridotto rispettivamente a 11.000 e 5.500 km.

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