KTM trasferisce alcune attività in India e Cina

KTM trasferisce alcune attività in India e Cina
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
In un comunicato Pierer Mobility ha esplicitato la strategia per i Marchi del Gruppo. Oltre il rinnovato e incrementato focus sulle moto c'è la delocalizzazione parziale delle attività produttive e di ricerca e sviluppo in Cina e India
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
10 gennaio 2024

Alla fine del 2023 Pierer Mobility Group ha svelato le prospettive di sviluppo delle proprie strategie per il 2024 e gli anni successivi, attraverso un comunicato pubblicato sulle proprie pagine.

La prima cosa che balza evidenza è la direzione impressa all'intero Gruppo che intensifica i propri sforzi nel segmento due-ruote (sia moto che biciclette, ma non le muscolari: i brand Raymon e FELT verranno dismessi per concentrarsi sulle e-bike).

A partire dall’anno finanziario 2024 queste attività del Gruppo saranno rappresentate da due segmenti: da una parte “Motociclette” e dall'altro “E-Mobility” con quest'ultimo che comprenderà oltre alle biciclette elettriche, tutti i veicoli a due ruote alimentati elettricamente, a partire dalle moto elettriche.

Nel comunicato emerge la volontà di concentrarsi ulteriormente sui marchi premium KTM, GASGAS, Husqvarna e MVAgusta, recente ingresso nella famiglia del Gruppo austriaco, decisione che viene affiancata da quella di "trasferire parti della produzione per singoli modelli di fascia media e alcune attività di ricerca e sviluppo" presso due dei più forti partner di Pierer Mobility AG: i colossi Bajaj Auto (India) e CFMOTO (Cina). Si tratta di una decisione che, nel comunicato, viene attribuita alle sfavorevoli condizioni economiche europee e che porterà vantaggi in termini di costi, oltre a poter contribuire ad accelerare i processi di sviluppo e industrializzazione.

Nella stessa nota Pierer Mobility fa notare che il difficile contesto economico globlale impatterà sull'anno finanziario 2024. Per il Gruppo Pierer Mobility il 2024 sarà un anno di consolidamento teso a rafforzare il core business anche grazie a misure di riduzione dei costi nell’ordine di milioni a due cifre, al fine di garantire la redditività. Se per il 2023 il Consiglio di amministrazione ha previsto una crescita del fatturato compresa tra il 7% e il 9% con un margine EBIT compreso tra il 5% e il 7%, la previsione per il 2024 parla di un fatturato complessivo pressoché invariato con un margine EBIT tra il 5 e il 7%.

 

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