ISDE 21 Italia. Giorno 2. L’Italia Dilaga, Garcia Leader Maximo. VIDEO

Piero Batini
  • di Piero Batini
Primi nel trofeo e nel “Vaso”, ma non più primi i Team A e B nella Sei Giorni dei Club. Verona all’assalto di Garcia, seconda vittoria di giornata, Pavoni alle calcagna di Cavallo per lo scettro della E3. Era la giornata perfetta, ma Arnold Staal…
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
1 settembre 2021

Rivanazzano Terme, Pavia, 31 Agosto. ISDE 2021 Italia. Sicuro che era una bellissima giornata di grande Sport. Di Enduro e passione a manetta. Avevamo una valanga di notizie per cui gioire, e qualche piccolo dispiacere. Fino a quando, ormai in dirittura d’arrivo dei pensieri, è calata la mannaia della tragedia di Arnold Staal a rimescolare tutte le carte emotive della storia bellissima. Purtroppo un evento che riunisce centinaia di partecipanti non si può definire protetto dalla peggiore delle eventualità, però non ci si pensa, l’Enduro è per sua natura un moto-sport duro ma gentile, rapido ma non velocissimo, sempre una boccata d’ossigeno della passione e per tanti versi un’attività esemplare. Invece, come purtroppo era già successo nell’ultima edizione della Sei Giorni italiana, in Sardegna nel 2013, anche a Rivanazzano si registra un evento sfortunato e tremendo, che cattura le emozioni e le congela, interponendo un filtro di tristezza tra la vicenda sportiva e quella umana. Lo Sport va avanti, la festa si ferma un attimo a ripensare.

È stata una giornata di grande caratura agonistica, più dura del previsto e dell’atteso. Il primo giorno l’adrenalina ci aveva messo una pezza, il secondo il serbatoio del booster era già, in molti casi, a secco. Una bella seconda giornata, di quelle che ti fanno sognare se sei appassionato, addirittura delirare se sei tifoso. E così è. È ancora una stupenda doppietta fondamentale, di fatto è addirittura molto di più. L’Italia dilaga, in tutte le due “declinazioni”. Hanno vinto i senatori del Trofeo Mondiale e hanno vinto anche i ragazzi del Trofeo Junior. Verona, Guarneri, Cavallo e Oldrati (quando si parla di Squadra e di Nazionale non si dovrebbe parlare di chi porta di più o di meno) hanno imposto un altro secco atto di superiorità agli spagnoli, addirittura umiliato i Campioni in carica americani. Macoritto, TM, Morettini, KTM, e “Missile” Pavoni, TM, hanno schiacciato gli americani che sia erano affacciati con delle pretese sul Vaso e, invece, devono vedersela con i soliti francesi.

Andrea Verona, GASGAS, continua a brillare nel duello ravvicinato con Josep Garcia, KTM. L’Italiano continua a portare in “dote” il ritardo dovuto alle due cadute del primo giorno, lo spagnolo si aggiudica la seconda giornata consecutiva di gara. Sostanzialmente, tuttavia, l’arringa del confronto sembra solo essere rimandata. Josep, a dispetto dell’apparenza fisica, è un’autentica forza della natura, Andrea… un tornado di fuoriclasse, dunque ormai capace di ogni tipo di impresa. Non è finita certamente qui, dunque, ma non bisogna fasciarsi la testa con l’obiettivo individuale e, come per i formidabili Atleti di Cristian Rossi, l’importante è restare concentrati sull’obiettivo finale.

Due a zero alla Spagna, che giocando con una sola “punta”, Garcia, nulla può, scorre indietro di altri venti secondi e, per fortuna a sua volta, allontana decisamente il pericolo americano. Robert, Girroir e Michael sono l’ombra della mannaia americana di due anni fa, e manca il guizzo non solo dell’assente Russel ma anche dell’opaco Sipes. Per ora, almeno. analogamente, nulla possono i francesi in “carico” a Espinasse e gli svedesi Persson-centrici. Il resto è una lunga fila di dignitose ma ininfluenti comparsate.

Gli Azzurri del Trofeo Junior sembrano davvero imprendibili e corrono ormai su un livello assoluto, di pochissimo meno veloci dei “grandi” del Trofeo. La differenza è quasi tutta nel “dislivello” tra Verona e Pavoni, oggi meno volante nonostante il successo perentorio del penultimo Cross Test. Se è l’Assoluta a tenere banco con il duello tra Garcia, vincitore 3 volte, e Verona, basta scorrere qualche posizione e scoprire che Cavallo e Pavoni, entrambi con una TM di Boano, stanno dando vita ad una appassionante sfida della E3.

Dicevamo che non basta, e intanto incoraggiamo le ragazze del Team Italia WWT perché si scollino dall’ultima posizione. Insomma, è ed... era il “dilagare” dell’armata Azzurra. Dopo il giro di doppiette, lunedì Rinaldi, Pasinetti e Zilli erano primi davanti a Cristino, Fabris e Delbono. Parliamo di Italia Team A e Italia Team B, e della classifica dei Club la cui “overall” che vedeva tre italiani in testa, Soreca, Husqvarna, Rinaldi, GASGAS, Cristino, Fantic. Purtroppo è lo stop per entrambi. Li ringraziamo per averci fatto sognare.

La seconda giornata è stata dura, la terza sullo stesso anello modified lo sarà probabilmente di più. Polvere tanta garantita, si dice che ci sia del fesh-fesh là in alto, e strade “bucate” per la gioia di polsi e sospensioni.

Dicevamo di qualche dispiacere. Più di uno picco e “giustificato”. Il primo e emblematico è quello dovuto al ritiro di Alessandro Gritti, consigliato dal suo medico e “portatore d’acqua” Lorini di non infierire sulla gamba già dolorante prima della Gara, e di rimandare la “vendetta” alla prossima edizione, per regolamento l’ultima alla quale il 74enne Mito Italiano può accedere.

Ah già, NOI. Team Moto.It. La sublime avventura dei nostri tre ultraleggeri in volo sulla 95ma Sei Giorni segna un momento di emblematica, quasi commovente comunione con il ferro e gli elementi. Aimone dal Pozzo si è fatto riprendere con un certo piglio dalla propria Honda. RedMoto aveva pur avvertito il nostro profeta e pilota che la Moto è abituata ad andar forte, e che dunque il cavaliere è chiamato a rispettare le consegne. Mister Boffelli è stato chiaro: se vai forte la cavalla ti aiuta, se vai piano rilutta sul sentiero per farti capire che l’asino è quello sopra e non sotto la sella. Marco Aurelio Fontana, in giornata esoterica, ha invece celebrato al levare del sole il rispetto per la natura, per due volte consecutive inchinandosi religiosamente alla Pachamama, la Madre Terra, ma sbucciandosi appena le ginocchia per ripartire fulmineo alla vista della luce. Joannes “Ben Hur” Sommaruga, consapevole di aver tra le mani le redini agonistiche della vicenda, ha sciolto le briglie e guidato la biga del Team alla seconda, vincente e polverosa tornata dell’arena di Rivanazzano.

 

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