Honda CB Twister, piccolo fenomeno

Honda CB Twister, piccolo fenomeno
  • di Matteo Cappella
Viaggiare in economy in tempi di crisi piace a tutti. Così, scopriamo che in India, Honda produrrà una moto low cost destinata a fare grandi numeri
  • di Matteo Cappella
11 dicembre 2009

La notizia è di quelle curiose, che non passano inosservate. Soprattutto quando riguardano importanti volumi di mercato. Ma andiamo con ordine. La Honda ha appena svelato la sua nuova CB Twister, una 110cc nata attualmente solo per l'India. Una moto destinata principalmente ai giovani, ma non solo, che sta già facendo molto discutere per le sue doti tecniche.

Esteticamente ricorda le cugine CB che abbiamo in Europa, ma la sostanza è molto lontana dai modelli che conosciamo. Il motore è un 4 tempi raffreddato ad aria da 110cc e circa 9 cv, con l'avviamento a pedale. La ciclistica è davvero molto semplice ed essenziale, tanto che se non fosse per le moderne e accattivanti sovrastrutture, disponibili in cinque combinazioni di colore, questa CB Twister potrebbe ricordare molto un Malaguti Fifty degli anni '90.

La cosa interessante, però, è che la strategia Honda a riguardo è ben mirata e molto probabilmente assai efficace. Infatti secondo alcune indagini di mercato locali, questi sono i requisiti tecnici che secondo gli indiani rappresentano un buon compromesso tra qualità, usabilità e prezzo. Un prezzo, appunto, già molto basso in partenza e quindi fissato guardando alle condizioni finanziarie della maggior parte della popolazione. Il vero "per tutte le tasche".

Il prezzo di mercato definitivo della piccola CB sarà svelato nel prossimo Auto Expo di Nuova Delhi, a gennaio 2010, ma probabilmente la base di lancio si aggirerà intorno alle 42.000 Rupie indiane, pari a circa 620 euro!

Una moto da 620 euro, che Honda avrebbe previsto di produrre in una serie di circa 220.000 esemplari

 

Un low cost strepitoso che sembra aver già entusiasmato gli indiani, che non vedono l'ora di portarsene a casa una. Tanto che la Honda avrebbe previsto di produrne circa 220.000 esemplari. Una bella mossa economica in tempi di crisi finanziarie, ma anche la dimostrazione di un occhio attento alle esigenze di mobilità urbana in un paese in via di sviluppo. Un bel colpo anche sul fronte consumi, visto che si parla di 70 km con un litro, che moltiplicati per gli 8 litri di capienza del serbatoio, significano 560 km con un pieno!

Certo passato l'attimo di entusiasmo dato da questi numeri, bisogna considerare anche di che tipo di due ruote stiamo parlando. Ma se la qualità costruttiva, made in Honda, non è nemmeno in discussione, trattasi sempre di mezzo economico. Se però poi si considerano il tachimetro analogico, la spia del carburante sul cruscotto e le altre cosine messe al posto giusto, tipo il freno a disco anteriore, allora la cosa si potrebbe fare interessante non solo per i mercati asiatici.

Della serie che per girare nel delirante traffico delle nostre capitali, potrebbe anche essere un'idea. Magari valutando che poi verrà lasciata in strada e sotto le intemperie, senza avere nemmeno troppo la preoccupazione di farsela rubare. Oppure più semplicemente un oggetto da usare nel tragitto casa-bar in provincia. Comunque sempre un'alternativa alla più costosa, ingombrante ed inquinante auto. Insomma, roba da farci un pensierino sul serio...

Matteo Cappella