Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La Monster V2 conferma il telaio in alluminio front frame che si ispira a quello della Panigale. Un cambiamento mira a contenere il peso e aumentare la rigidità, migliorando così la maneggevolezza e la precisione di guida.
Anche il forcellone è stato ridisegnato: ha una linea più moderna e promette maggiore stabilità. Il sottotelaio, realizzato in alluminio, sostituisce la precedente struttura, contribuendo ulteriormente alla riduzione del peso complessivo.
Ducati ha prestato particolare attenzione al comfort e all’ergonomia. Il serbatoio è stato riprogettato per offrire una migliore presa con le ginocchia, mentre la sella, più larga e meglio imbottita, garantisce un maggiore supporto anche nei tragitti più lunghi. Il manubrio è ora leggermente più alto, favorendo una posizione di guida più rilassata, ma sempre sportiva.
Sotto il serbatoio batte un nuovo cuore: si tratta di un bicilindrico a V da 890 cc, capace di erogare circa 115 cavalli. Questo motore, più compatto e leggero rispetto al Testastretta 11° da 937 cc, colloca la Monster V2 in una posizione intermedia tra la Monster entry-level e la potente Streetfighter V2. Il bilanciamento tra potenza e leggerezza potrebbe renderla una delle naked più equilibrate del mercato.
Il sistema di scarico è stato aggiornato, con due uscite ben integrate nella linea posteriore, mentre il radiatore di dimensioni maggiorate lascia intuire una migliore gestione del calore.
Con un lancio previsto per fine 2025 e arrivo nelle concessionarie nel primo trimestre del 2026, la Monster V2 si prepara a sfidare un’agguerrita concorrenza. Le rivali? KTM 890 Duke R, Triumph Street Triple R e Yamaha MT-09, tutte naked che puntano su potenza, agilità e tecnologia.
Se Ducati confermerà la dotazione elettronica che ci si aspetta — traction control, riding mode, cornering ABS e display TFT a colori — la Monster V2 potrebbe diventare il nuovo riferimento nella categoria.
Foto HT Auto