Ducati: anatomia della velocità. Una mostra dedicata all'aerodinamica

Ducati: anatomia della velocità. Una mostra dedicata all'aerodinamica
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Dal 30 maggio all'8 ottobre, presso il Museo Ducati di Borgo Panigale, un'esposizione temporanea dedicata alle soluzioni delle MotoGP Ducati
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
29 maggio 2019

L'aerodinamica è una scienza praticamente nuova nel mondo delle "due ruote". Ormai nota in ogni sua nuance se si parla di aerei e imbarcazioni, e consolidatissima nel mondo delle quattro ruote, dove dalla Formula 1 alle auto di serie recita ormai un ruolo imprescindibile, sia per scopi prestazionali che più utilitari (silenziosità, economia nei consumi), nel motociclismo è salita alla ribalta solo di recente.

Qualcuno alzerà la mano, sottolineando come l'aerodinamica in senso lato sia protagonista di studi anche sulle moto da diverso tempo. Certo, ma come siamo sicuri abbiate capito, facciamo riferimento ad un'interpretazione molto più avanzata dall'aerodinamica rispetto alla semplice ricerca del miglior coefficiente di penetrazione aerodinamica, o tutt'al più al convogliare flussi verso le prese d'aria per pressurizzare l'airbox. Parliamo ovviamente della ricerca di soluzioni capaci di generare deportanza, ovvero di migliorare la stabilità della moto in quasi tutte le condizioni. Ricerca in cui, fin da tempi non sospetti, Ducati è stata pioniera con le winglet adottate sulle Desmosedici di Stoner e Hayden già nel 2010.

Le "alette" montate sulla Ducati Desmosedici GP10
Le "alette" montate sulla Ducati Desmosedici GP10

Una soluzione poi abbandonata perché lo stato dell'arte, allora, rendeva comunque la moto molto faticosa nei cambi di direzione. E nel tentativo di "curare" la Desmosedici, che soffriva di diversi problemi, si è preferito semplificare il quadro complessivo eliminando variabili.

Avanti veloce fino al GP del Qatar 2015. Gigi Dall'Igna è arrivato l'anno prima in Ducati e ha rivoluzionato il reparto corse, spingendo su diverse direzioni di lavoro, fra cui l'aerodinamica. E sulla Desmosedici di Dovizioso e Iannone debuttano le alette monoplano: finiscono secondo e terzo, con il "Dovi" esaltato per i miglioramenti della sua Ducati. Il resto è storia più o meno recente, con le varie dispute regolamentari che hanno portato alla regolamentazione, poi al divieto, di alcune forme per le appendici aerodinamiche.

Una lotta che Ducati non ha però mai abbandonato, studiando sempre nuovi modi per sfruttarne i vantaggi nonostante regolamenti sempre più stringenti. Ultima puntata, quella relativa al famigerato "cucchiaio", che ha allargato l'impiego dell'aerodinamica al raffreddamento degli pneumatici.

Una situazione di grande fermento tecnico, che Ducati ha giustamente deciso di valorizzare dedicando allo studio fatto una mostra temporanea all'interno del Museo Ducati, che resterà aperta dal 30 maggio all'8 ottobre. Una vera delizia per gli appassionati, che propone, oltre a pannelli che ripercorrono l'evoluzione storica dele soluzioni aerodinamiche, foto, video, pannelli e proiezioni, che contornano e interagiscono con l’esclusiva esposizione di due carene utilizzate da Ducati in MotoGP nel 2015 e 2017 e della Ducati Desmosedici GP16.

 

La mostra è stata inaugurata proprio oggi, alla vigilia del GP del Mugello (trovate qui orari e informazioni, qui invece tutti i segreti della pista toscana) con una bella presentazione da parte dell'AD Ducati, Claudio Domenicali, del Direttore Generale Ducati Corse Gigi Dall'Igna, ma anche del Responsabile sviluppo aerodinamico, Edoardo Lenoci (a cui vi proponiamo un'intervista) e di Alessandro Valia, Tester Ufficiale Ducati (che conosciamo da lungo tempo e che ha realizzato con noi la guida sulle basi dell'assetto).

«Sono veramente orgoglioso di poter inaugurare la terza mostra temporanea del Museo Ducati: l’aerodinamica rende le moto magiche. Con questa esposizione vogliamo coinvolgere anche gli appassionati in un processo di trasferimento di conoscenze tra corse e prodotto che da sempre è parte del nostro DNA» ha dichiarato Claudio Domenicali, AD Ducati. «Il nostro impegno è rivolto a rendere le Ducati sempre più tecnologiche, performanti, divertenti e sicure, e l’aerodinamica ricopre un ruolo sempre più rilevante. La Panigale V4 R è l’esempio lampante di questa nostra filosofia».

Bello anche lo scambio fra Valia, che ha raccontato della prima esperienza in sella appunto alla Panigale V4R e di come la trovasse "magica", e la pronta risposta di Domenicali, che in quell'occasione, al Mugello, ha orgogliosamente escluso le arti magiche: "le nostre moto sono figlie della scienza". E poi, da vero appassionato, l'AD Ducati ha impazientemente annunciato come... non veda l'ora di partecipare alla data di luglio del DRE, per poter finalmente provare anche lui la Panigale V4R. «Uno crede che l'amministratore delegato vada sulla moto che vuole tutte le volte che vuole, invece io sono più spesso alle prese con documenti Excel e Powerpoint che con le moto...». 

E il tradizionale taglio del nastro ad opera di Domenicali alla presenza dei... correlatori, ma anche di Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci e Michele Pirro, presenti per un breve saluto prima di schizzare via, direzione Scarperia, per la gara che li aspetta sul tracciato toscano.

L'esposizione temporanea “Anatomia della Velocità” aprirà al pubblico il 30 maggio 2019 e rimarrà visitabile, al prezzo del biglietto d’ingresso al Museo Ducati, fino a martedì 8 ottobre 2019. Maggiori informazioni sulle tariffe e gli orari del Museo sono disponibili sulla pagina dedicata del sito.