MotoGP Argentina. Honda-Ducati, è scontro totale

MotoGP Argentina. Honda-Ducati, è scontro totale
Giovanni Zamagni
HRC provoca il direttore tecnico del motomondiale presentando una “pinna” con effetti aerodinamici. Pinna, naturalmente, respinta, che poi viene omologata quando la Honda dichiara che serve per raffreddare la gomma, come quella della Ducati. Una vittoria per i giapponesi, che così hanno screditato il metodo di valutazione dei componenti tecnici
29 marzo 2019

Dopo la vittoria della Ducati, ecco quella della Honda. Ma, forse, a perderci è tutto il motociclismo. Ormai, è evidente, è uno scontro totale tra le due Case in questo momento più forti tecnicamente e anche politicamente. Così, dopo aver assistito al trionfo in pista e a Ginevra della Ducati, con commenti piuttosto velenosi sia da parte dell’amministratore delegato Claudio Domenicali sia del direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna, adesso tocca alla HRC celebrare un successo dal forte significato politico. 

Quando giovedì si è saputo che la Honda - dopo aver perso assieme ad Aprilia, KTM e Suzuki, l’appello contro la “pinna” Ducati - aveva presentato al direttore tecnico del motomondiale, Danny Aldridge, un soluzione simile, dicendo però che la sua funzione era aerodinamica, non si capiva bene il motivo di questa mossa. Aldridge non poteva fare altro che respingere la richiesta di omologazione e così è stato. Poche ore dopo, però, la Honda è tornata a chiedere l’omologazione per la sua “pinna”, dichiarando, questa volta, che la sua funzione è quella di raffreddare la gomma posteriore, proprio come sostiene la Ducati. A questo punto, Aldridge è stato in qualche modo “costretto” a omologare il nuovo pezzo della HRC.

 

HONDA EVIDENZIA L’INADEGUATEZZA DEI SISTEMI DI CONTROLLO

Per la HRC è una vittoria soprattutto politica: ha evidenziato come i sistemi di controllo non siano adeguati, non ci siano mezzi scientifici per verificare certi elementi. Honda vuole dimostrare - e probabilmente c’è riuscita - che certe decisioni non vengono prese in base a una inconfutabile considerazione tecnica, ma che ci si basa sulla fiducia: se dichiaro che quel pezzo serve per raffreddare la gomma, allora va bene così.

Ieri, nella sua velenosa conferenza stampa, Dall’Igna auspicava che le Case tornassero a parlarsi come si faceva in passato, ma la sensazione è che qualcosa si sia rotto in maniera definitiva, per uno scontro che non può fare bene al motociclismo. La Honda ci tiene a ribadire il suo ruolo dominante, come ha sempre avuto nella storia recente del motociclismo e che la Ducati, in qualche modo, aveva messo in discussione: dal GP del Qatar, la Casa di Borgo Panigale non è più un avversario da battere solo in pista.