USA. Da Redding a Flagstaff: 1000 miglia attraverso Death Valley, Mojave Desert

USA. Da Redding a Flagstaff: 1000 miglia attraverso Death Valley, Mojave Desert
Due tappe marathon: 600 miglia (965 km) da Redding a Barstow e 400 miglia (640 km) da Barstow a Flagstaff, AZ, tra desolazione cemento e caldo infernale
16 aprile 2014

Dopo alcuni giorni in cui ce la siamo presi piuttosto comoda è iniziato ad apparire in modo palese che non saremmo mai rientrati in tempo ad Atlanta senza un paio di stage marathon, altrimenti chiamati "tapponi dolomitici" da Sandro. Lui aveva un aereo da prendere per rientrare in Brasile ed io avevo una tonnellata di lavoro arretrato in studio.

L'occasione si è presentata nei giorni 19 e 20 on the road, al momento di tagliare la zona desertica che va dalla California al centro dell'Arizona. Un totale di 1.000 miglia che abbiamo percorso in due giorni: 600 miglia (965 km) da Redding a Barstow e 400 miglia (640 km) da Barstow a Flagstaff, AZ.

Per quanto sembrino distanze folli da percorrere in moto, in realtà la strada è tutta dritta e gli unici rischi sono quelli di addormentarsi o restare disidratati, per cui con una scorta di 5 Hours Energy in tasca e acqua fresca nell'hydration pack si viaggia via abbastanza bene.

Abbiamo preso il via da Redding scendendo a sud fino oltre Sacramento e San Francisco sulla Interstate I-5, e abbiamo poi svoltato nuovamente ad est all'altezza di Bakersfield. Da lì è iniziato il deserto vero e proprio, ed infatti abbiamo costeggiato la Death Valley prima di tagliare il Mojave Desert a nord di Los Angeles. Per la maggior parte dell'ultimo tratto la California Route 55 è piacevole, con diverse formazioni rocciose di un rosso intenso e gli immancabili Joshua tree.


Barstow si trova sulla vecchia Route 66
(o Main Street, America - come la chiamano qui) la highway leggendaria che partiva da Chicago e raggiungeva Los Angeles tagliando la maggior parte degli stati del grande Ovest americano. La Route 66 di fatto non esiste più, se non a tratti, in quanto la sua funzione principale di collegamento è stata soppiantata dalla rete delle interstate voluta da Eisenhower. Questo non ha ovviamente impedito ai vari imprenditori locali di battere cassa sfruttando il mito attraverso musei, negozi di souvenir o tributi di vario genere. Noi stessi ci siamo fermati dopo poche miglia e abbiamo temporaneamente lasciato la I-40 per percorrere brevi tratti della US 66 e scattare le foto di rito. La Route 66 corre parallela all'autostrada e a meno di puro masochismo vale la pena di fermarsi solo dove ci sia palesemente qualcosa da vedere e fotografare. I classici panorami polverosi con le vecchie stazioni di servizio, i motel cadenti o le cisterne scassate, per intendersi. Dico questo perché il fondo stradale della Route 66 è letteralmente massacrato, pieno di buche e con un asfalto così vecchio e ruvido che riuscirebbe a "grattugiare" le gomme fino alla tela in poche centinaia di miglia. Sulla Valorosa le vibrazioni erano al limite del sopportabile e a tratti mi sembrava che tutte le plastiche dovessero smontarsi e saltar via in un pezzo unico. Per darvi un'ulteriore idea della desolazione, al momento in cui ci siamo fermati in mezzo alla strada per fare le foto della Beemer con lo stemma US 66 abbiamo potuto prendercela comoda per ben 30 minuti prima che passasse un'automobile.

La sosta per il pranzo l'abbiamo fatta a Needles, che alcuni di voi ricorderanno come il posto dove vive Spike, il cugino di Snoopy nel fumetto Linus. Con la temperatura che toccava i 118˚F (quasi 48˚C) e sotto il sole impietoso di mezzogiorno ho avuto il coraggio di fermarmi per scattare qualche foto e a momenti vengo linciato da Sandro, giunto al limite della sopportazione. L'unico locale aperto per mangiare qualcosa era lo storico Burger Hut, che probabilmente deve la sua fama al semplice fatto di essere stato l'unico posto disponibile sin dagli Anni '50...

Lake Havasu, una importante meta turistica in Arizona, circa 20 miglia a sud della I-40. Che delusione!


Lasciata Needles ho avuto la malaugurata idea di fare una puntatina a Lake Havasu, una importante meta turistica in Arizona, circa 20 miglia a sud della I-40. Che delusione! Il lago in se è talmente desolato da mettere tristezza, e come se non bastasse le sue rive sono state completamente cementificate, al punto che non abbiamo trovato nemmeno una spiaggetta su cui schiacciare in pace un pisolino. Risultato? Inorriditi dal caldo mostruoso e dai terribili condomini simili ad enormi galere, abbiamo girato le moto e ce ne siamo scappati via. Volevamo raggiungere quanto prima a Kingman, AZ dove la I-40 scavalca le montagne e l'aria si rinfresca. Da lì in poi la strada è diventata piacevole e siamo arrivati di slancio fino a Flagstaff, importante centro sciistico e nodo ferroviario fondamentale dell'Arizona.

Piero Ambrosioni