Cresce la pirateria stradale

Allarmanti i dati ASAPS: 41 morti nei primi 5 mesi del 2008. Tra le cause di chi abbandona il luogo dell'incidente il timore di perdere la patente e il dilagare delle assicurazione false
26 maggio 2008


Farabutti al volante che abbandonano il luogo dell'incidente. C'è poco da stare allegri. Negli occhi abbiamo ancora la tragedia che ha colpito due 23enni romani, falciati in sella al loro scooter dalla folle corsa di un pregiudicato tossicodipendente (Stefano Lucidi, questo il nome dell'omicida), a cui era stata per altro interdetta la guida.
E che si è ben guardato dal prestare soccorso alle sue vittime.
Nel giro di pochi giorni il reato commesso da questo disgraziato è stato derubricato da omicidio volontario a "semplice" omicidio colposo.
Un messaggio doloroso, che colpisce chi ha visto parenti e amici strappati alla vita in questo modo barbaro; un segnale deprecabile, che spingerà altri imbecilli ad abbandonare i feriti sull'asfalto.

Il tutto nel timore di perdere i punti della patente o la patente stessa. O di incappare in sanzioni peggiori, visto il dilagante fenomeno delle assicurazioni false (o scadute).
Queste sono infatti le motivazioni che inducono molti a non prestare soccorso sul luogo del sinistro.

Statistiche allarmanti
Nei primi 5 mesi dell'anno i fenomeni di questo tipo in Italia sono stati 113, contro i 62 dello stesso periodo del 2007. L'aumento è drammatico (+ 82%), così come il numero dei morti: 41.
Ad essere colpiti sono i più deboli (pedoni, ciclisti e motociclisti), dato che, dopo l'impatto, il veicolo investitore è quasi sempre nelle condizioni di proseguire la marcia e allontanarsi.
Se leggiamo i freddi numeri statistici forniti da ASAPS, notiamo che la deterrenza della patente a punti su questa brutale tipologia di reato è stata nulla. Pare quasi aver incentivato la fuga dell'investitore dalle proprie responsabilità.

Cosa fanno le Forze dell'Ordine
Ben poche critiche si possono muovere nei confronti degli enti preposti a individuare i pirati della strada. Nel 76% degli incidenti di questo tipo, il responsabile è individuato e consegnato alla giustizia.
E qui sorge il problema: per quanto tempo?
L'effetto deterrente della pena viene meno nel momento in cui questa manca di certezza.
L'allarme sociale
legato all'abbandono del luogo dell'incidente è alto, l'applicazione di pene certe ed estese (l'unica deterrenza ritenuta efficace già da Cesare Beccaria ne Dei delitti e delle pene) è la risposta che i cittadini si aspettano.


Andrea Perfetti

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