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Sul web ci sono i video storici, impressionanti. Evel si lanciò nel vecchio stadio di Wembley, gremito di 90.000 spettatori: in sella alla sua Harley XR750 atterrò sulla pedana di arrivo, il salto era tecnicamente completato; ma la moto era leggermente fuori linea, lui perse il controllo, rovinò a terra fratturandosi il bacino. Soccorso, trasportato in barella al centro del campo, ebbe anche la forza di alzarsi e (sorretto) salire sulla pedana per salutare il pubblico in delirio.
Questa curiosa celebrazione per il 50° anniversario servirà anche a raccogliere fondi per NSPCC, una organizzazione britannica impegnata nella protezione dell’infanzia. L'organizzazione è del RIDE Cymru MCC, un gruppo nato nel 2012 e che si traveste da Evel ogni anno fin dal quarantesimo anniversario del 2015. Il fondatore è Jason Lewis, che si inventò l’evento con l'obiettivo di raccogliere 1.000 sterline in beneficenza. Da allora ha raccolto circa 280.000 sterline per buone cause, quest’anno sono già arrivati a 26.000 sterline.
Il figlio maggiore di Evel, Kelly con le nipoti Tracey e Alicia, arriverà dagli USA, mentre le celebrazioni motociclistiche inizieranno ufficialmente venerdì 23 maggio con un giro di due giorni e 1.220 chilometri attraverso il Galles. Programma fitto: il gruppo lascerà poi Oswestry alle 9.30 di domenica 25 maggio e raggiungerà Londra facendo tappa nei luoghi iconici dei motociclisti e con una sessione di domande e risposte con la famiglia Knievel all'Ace Cafè quella stessa sera.
Il giorno seguente si attraverserà Londra, però in bicicletta. Prima di visitare lo stadio di Wembley il 27 maggio, accompagnati dalla famiglia e da un autobus londinese d'epoca, uguale a quelli su cui Evel saltò 50 anni fa.
Robert Craig “Evel” Knievel, originario del Montana, è scomparso nel 2007 in Florida, a soli 69 anni per problemi polmonari. Si è sposato tre volte e negli ultimi anni soffriva molto e camminava con l’aiuto di due bastoni. Tra il 1961 e il ‘75 è stato il più famoso stuntman del mondo. Tra le sue imprese più clamorose il salto di 19 auto a Seattle con un volo di quaranta metri con l’Harley, o quello della monumentale fontana del Caesar Palace a La Vegas, quando cadde anche lì rovinosamente.
Era stato concessionario Honda a Washington ma fallì, fece ogni genere di mestiere dall’assicuratore allo stunt; ha usato moto di ogni tipo, sempre moto pesanti, una volta anche una Laverda 750 S. Su Knievel sono stati realizzati numerosi film. L’impresa più incredibile fu quella del 1974: con una moto-razzo voleva saltare lo Snake River Canyon nell’Idaho davanti a 40.000 spettatori, ma il paracadute di sicurezza si aprì prematuramente e lui precipitò nello strapiombo fratturandosi una volta di più.
Si diceva che avesse collezionato quindici interventi chirurgici e settanta fratture, ma anche oltre sessanta milioni di dollari in carriera. Non aveva un bel carattere, Evel, sembra che bevesse parecchio e avesse una tendenza a litigare e alzare le mani. La sua tuta bianca, con il mantello alla Superman, era ispirata a Elvis: la V di stelle sul petto si chiudeva con una finta fibbia con l’emblema ovale e le sue inziali. Il museo con tutte le sue cose, nato nel Kansas a Topeka, sta traslocando in una nuova sede più grande a Las Vegas nel Nevada.