Bylot Scottish Trail 2015: il sidecar made in Brianza

A Monza è stato presentato un sidecar molto speciale. Sapore retrò, ruote tassellate e accessori un po' snob. Il costruttore Enrico Farina ci spiega a cosa serve (e quanto costa)
10 novembre 2015

 

 

Bylot Scottish Trail Sidecar, pronti per la camporella?

Posted by Moto.it on Martedì 10 novembre 2015

A Monza è stato presentato un sidecar molto speciale. Sapore retrò, ruote tassellate e accessori un po' snob. Si chiama Bylot Scottish Trail ed è frutto della mente (un po' pazzerella) di Enrico Farina, che ha dato vita a una famiglia di moto da enduro molto vintage, che comprende la Bylot E-formidable elettrica, la scrambler stradale elettrica Bylot E-travers, la Bylot 175 Six-Days  e la Bylot 80 due tempi.
Il sidecar è dotato di una ruota artigliata da 19 pollici e ospita una tanica di riserva per la benzina (o la miscela, se si opta per il motore Derbi due tempi). La sella del passeggero è ricoperta con il tessuto tartan e, nella pazza dotazione della Bylot, ci sono anche la bottiglia di Whisky e la mazza da golf con tanto di porta palline.
Avremmo visto bene anche una bella copertina, comoda comoda per una gita in camporella. Ma il nostro Farina preferisce giocare con la mazza da golf. 
La Bylot è costruita su ordinazione. Il suo prezzo? Enrico non ama dirlo ad alta voce, ma dovrebbe aggirarsi sui 15.000 euro

Il motore eroga 26 cavalli
Il motore eroga 26 cavalli

Il motore della Bylot base è il giapponese Daytona Anima 190 cc (187,2 effettivi), monocilindrico monoalbero da 26 cavalli con carburatore Mikuni, cambio a 4 marce (tutte in su), scarico realizzato da Leovince ed avviamento a pedale. Ma è destinato ad essere modificato con l’adozione dei un carburatore Dell’Orto, e a ricevere anche la quinta marcia, con sequenza tradizionale. Lo step intermedio prevede poi l’incremento della cilindrata a 202 cc e testata elaborata.
Ma per chi non bada a spese, è possibile montare un sofisticato Takegawa da gara, che pesa 8 kg in meno ed è dotabile anche di avviamento elettrico, ma costa anche almeno il quadruplo. Quanto alle sovrastrutture, i parafanghi sono in alluminio, con l’anteriore regolabile in altezza di circa 5 cm tramite braccialetti in lega leggera: l’espediente, ripreso dalle mitiche Gilera e Puch speciali realizzate dai fratelli Frigerio, logicamente torna utile nel caso ci si trovi alle prese con tratti fangosi, dove la ruota potrebbe arrivare a bloccarsi con il parafango troppo aderente ad essa. Particolari di stile sono il manubrio, con traversino imbullonato, tipo Magura, le manopole in para e il comando del gas chiaramente Domino-Tommaselli. 
Lasciamo per ultimo il serbatoio, che si estende verso il basso ed ha una capacità di quasi 9 litri, e che attualmente è in vetroresina, mentre il definitivo sarà in alluminio.

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