BMW R65 248 "Groot", una creazione strabiliante e costosissima

Umberto Mongiardini
Tutto ridotto all'osso, sospensioni a lunga escursione e motore maggiorato a 860 cc
7 febbraio 2019

La BMW r65, assieme alla "gemella" r45, è una moto che sempre più spesso viene utilizzata come base di partenza per la realizzazione di sfiziose special, grazie al loro costo di acquisto notevolmente più basso rispetto a tanti altri modelli, e grazie anche alla propria duttilità: sono state realizzate così tante café racer e scrambler, con queste due moto, che ormai trovarne una originale sta diventando difficile.

L'officina specializzata Diamond Atelier, sita a Monaco di Baviera, ha realizzato negli anni diverse special che, quantomeno in patria, hanno riscosso un ampio successo. Vi avevamo già parlato della loro BMW r100 R, una café racer minimal, e sempre seguendo questo concett, hanno realizzato anche la BMW R65 248 “Groot”, una scrambler radicale che prende il nome dall'albero vivente della Marvel nel film Guardian of the Galaxy: un richiamo alla serie ispirata a Iron Man.


Questa R65, che, precisiamo, non potrebbe circolare su strada aperta in quanto pesantemente modificata, ha ricevuto delle nuove piastre di sterzo che sorreggono una inedita forcella a steli rovesciat completamente regolabile che ospita il cerchio originale, dotato però di nuovi dischi freno di nuove pinze a marchio Tokico.

Al posteriore troviamo una coppia di ammortizzatori Wilbers completamente regolabili, ma la modifica più importante è il sostanzioso aumento di cilindrata da 647 a 860 cc, grazie all’adozione del PowerKit Siebenrock, che ne aumenta la potenza in maniera notevole.

Il look è davvero minimalista, con tutto l’impianto elettrico ben celato; il filtro dell’aria originale è stato rimosso e sostituito da due elementi conici posti direttamente sui carburatorimentre, e per quanto riguarda il serbatoio si può scegliere tra due diversi modelli, così da personalizzarne a piacere il risultato finale.
Il prezzo di questo gioiellino parte da 22.000 euro: forse un po’ esagerato rispetto al costo di partenza della moto originale, che si attesta su una manciata di migliaia di euro.