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In un'epoca in cui la sostenibilità ambientale domina l'agenda politica europea e i veicoli endotermici subiscono crescenti pressioni normative, l'industria motociclistica cerca nuove strade per ridurre l'impatto ambientale. Mentre l'Unione Europea inasprisce i limiti sulle emissioni e la normativa Euro 5+ impone standard sempre più severi per le due ruote, dal mondo dei carburanti arriva una proposta che potrebbe cambiare le carte in tavola: l'E20.
Questo carburante, che contiene il 20% di bioetanolo contro il 10% dell'attuale E10, sta guadagnando terreno in Europa come alternativa più sostenibile alla benzina tradizionale. Ma cosa significa realmente per i motociclisti e quali sono le implicazioni tecniche?
L'E20 è una miscela di benzina con 98 ottani e il 20% di bioetanolo, un alcol derivato da materiali vegetali. La sua promessa principale è quella di ridurre significativamente le emissioni di anidride carbonica fossile, contribuendo agli obiettivi climatici europei senza richiedere modifiche radicali ai motori esistenti.
Quali sono i vantaggi ambientali del bioetanolo? Il carburante a base di alcool etilico, ssendo di origine vegetale, viene considerato a impatto neutro di CO₂: le piante assorbono anidride carbonica durante la crescita, compensando teoricamente quella emessa durante la combustione. Tuttavia, la transizione verso percentuali più elevate di etanolo non è priva di sfide tecniche.
L'incremento della percentuale di etanolo dal 10% al 20% amplifica alcune problematiche già note con l'E10. L'alcol ha proprietà igroscopiche, significa che assorbe l'umidità dall'aria circostante. Questa caratteristica può causare l'accumulo di acqua nel serbatoio, creando vere e proprie bolle che si depositano sul fondo a causa della maggiore densità.
L’E20 è compatibile con tutte le moto? Per le due ruote, in particolar modo le più datate, questo fenomeno può accelerare la corrosione dello stesso serbatoio o di altri componenti. I "vecchi" carburatori sono particolarmente vulnerabili , mentre i sistemi di iniezione moderni mostrano maggiore resistenza alla corrosione.
Un altro aspetto da considerare è l'impatto sui consumi. L'etanolo ha una densità energetica inferiore rispetto alla benzina tradizionale, traducendosi in un aumento del consumo di carburante. Gli esperti stimano un incremento del 3% per ogni 10% di concentrazione di alcol aggiuntivo, il che significa che con l'E20 i motociclisti potrebbero registrare un aumento dei consumi del 6% rispetto alla benzina E5.
Nonostante l'E20 non sia ancora ufficialmente commercializzato su larga scala, diversi costruttori hanno già iniziato a certificare i propri modelli per questo carburante. Alcuni hanno implementato modifiche software che permettono una rapida riprogrammazione delle centraline per ottimizzare il funzionamento con la nuova miscela.
Questa proattività dimostra che l'industria motociclistica sta prendendo sul serio la transizione verso carburanti più sostenibili, anticipando le future normative europee. La strategia sembra essere quella di essere pronti quando l'E20 diventerà comune, evitando di trovarsi impreparati come accaduto in passato con l'introduzione dell'E10.
Oltre ai benefici ambientali, l'E20 potrebbe offrire vantaggi concreti a noi motociclisti. Il carburante dovrebbe essere disponibile direttamente nella versione Super Plus con 98 ottani, eliminando la necessità di pagare un sovrapprezzo per la benzina ad alto numero di ottani.
Inoltre, il bioetanolo non è soggetto alla tassa sulla CO₂, il che potrebbe rendere l'E20 più economico rispetto all'E10 attuale.
Immagini: ANSA/FIN - ANSA/EBF
Fonte: Motorrad