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La Cina si impone come leader mondiale anch nello sviluppo delle batterie agli ioni di sodio, una tecnologia emergente destinata a rivoluzionare il settore dell’energia e della mobilità elettrica. Il contesto è quello di una transizione verso soluzioni più sostenibili, sicure ed economiche rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio, che richiedono risorse critiche come litio, cobalto e nichel, spesso costose e geopoliticamente sensibili.
Il sodio, al contrario, è un elemento estremamente abbondante, facilmente estraibile dal sale marino e presente in quantità significative in tutto il mondo. Questa disponibilità lo rende una risorsa strategica per abbattere i costi di produzione e ridurre la dipendenza dalle importazioni di minerali rari.
Si stima che il costo del sodio rappresenti solo tra l’1% e il 3% del prezzo del litio, rendendo le batterie al sodio una valida opzione per le applicazioni a basso costo.
Secondo l’istituto di ricerca IDTechEx, il mercato globale delle batterie al sodio vale circa 178,7 milioni di dollari nel 2025 e si prevede che raggiungerà i 253,9 milioni entro il 2030. La crescita media annua stimata è del 27%, con una produzione che passerà da 10 GWh nel 2025 a circa 70 GWh nel 2033. In questo contesto, la Cina è in netta pole position: su 20 nuovi impianti di produzione pianificati a livello globale, ben 16 si trovano in territorio cinese.
Tra i principali attori di questa rivoluzione figura CATL (Contemporary Amperex Technology Co. Limited), il più grande produttore di batterie al mondo. Nel aprile 2025, CATL ha annunciato il lancio di una nuova linea di batterie al sodio sotto il marchio Naxtra, con l’obiettivo di iniziare la produzione su larga scala entro la fine dell’anno. I primi modelli offrono una densità energetica di 175 Wh/kg, paragonabile alle attuali batterie LFP (litio-ferro-fosfato), ma con la promessa di una seconda generazione che raggiungerà i 200 Wh/kg. Un altro vantaggio cruciale è che queste batterie possono essere prodotte usando le stesse linee industriali delle batterie al litio, riducendo significativamente i costi di transizione per i produttori.
Ma CATL non è sola. Anche BYD, secondo produttore di veicoli elettrici al mondo, è pronta a entrare nel mercato del sodio. In parallelo, decine di aziende cinesi stanno sperimentando e lanciando modelli di batterie e veicoli alimentati a sodio, specialmente nel segmento dei veicoli a due ruote. Un esempio emblematico è Yadea, il più grande produttore cinese di scooter elettrici, che ha già commercializzato tre modelli di scooter alimentati a sodio e ha fondato l'Istituto di Ricerca Hangzhou Huayu per le Nuove Energie, dedicato proprio allo sviluppo di questa nuova chimica.
Questi scooter, venduti a prezzi accessibili (tra 400 e 660 dollari), sono progettati per funzionare con batterie al sodio che si ricaricano rapidamente – dal 0% all’80% in 15 minuti – e che possono essere sostituite in pochi secondi tramite stazioni di scambio batterie, un sistema sempre più diffuso in Cina. Grazie alla loro efficienza e resistenza anche a temperature estreme, le batterie al sodio rappresentano una soluzione ideale per la micro-mobilità urbana, soprattutto in contesti climatici difficili.
Le batterie al sodio stanno inoltre trovando applicazione nello stoccaggio energetico su rete, un settore fondamentale per l’integrazione delle fonti rinnovabili. Gli operatori della rete cinese hanno iniziato a costruire stazioni di accumulo di energia basate su sodio, capaci di immagazzinare l’energia prodotta da solare ed eolico e ridistribuirla in modo stabile ed efficiente. Secondo molti ricercatori, questa sarà la prima area in cui la tecnologia potrà affermarsi su larga scala.
Naturalmente, non mancano i limiti. Le batterie al sodio, pur promettenti, hanno una densità energetica inferiore rispetto alle batterie agli ioni di litio, rendendole per ora meno adatte ai veicoli elettrici di fascia alta o ad alta autonomia. Sono perfette per scooter, city-car, veicoli leggeri, dispositivi di accumulo stazionario e tutte le applicazioni dove i costi contenuti e la sicurezza sono prioritari rispetto alla densità energetica.
Il futuro delle batterie al sodio non è ancora scritto, ma se il mondo dovesse davvero puntare su questa nuova tecnologia, la Cina sarà quasi certamente in testa alla corsa.