Honda NSR125R. Alla scoperta dell'Italia con la mitica vecchietta

Honda NSR125R. Alla scoperta dell'Italia con la mitica vecchietta
In collaborazione con gli amici di 125stradali.com vi presentiamo una serie di monografie dedicate alle moto stradali degli anni 80 e 90. Questa volta vi raccontiamo le avventure di Ale e della sua Honda NSR
26 settembre 2014

Punti chiave

La sognavo dal lontano 1989 e dopo tanto tempo, finalmente… sono riuscito a comprare una Honda NSR 125 R in una colorazione che da sempre trovo molto affascinante: il monello RN ’92 in colorazione black tiger! Ho sempre amato viaggiare in moto e quindi nell’Estate del 2013 ho pensato di rendere le mie vacanze uniche: Parma – Salento (Gallipoli) – Parma con la mia “nuova” NSR!


Domenica, parto da Fontanellato (PR) verso le 7 di sera direzione Passo della Cisa e dopo un paio d’ore sono a Massa, ormai è buio mi sento più protetto da sguardi indiscreti e decido di prendere le vie a scorrimento veloce, metto l’Hondina a 7.500 giri che corrispondono a 110 km/h indicati, ed in un attimo sono a Livorno. Classica sosta caffè e poco dopo imbocco la strada che porta a Grosseto. Il traffico è scarso e riesco a tenere una velocità media di oltre 100km\h. La mia destinazione è Nettuno in provincia di Roma. Voglio attraversare il Lazio costeggiando il litorale e quindi decido di prendere l’Aurelia: il profumo del mare, la notte, la musica del motore della mia Honda… rendono il tutto semplicemente meraviglioso!


Arrivo a destinazione alle 3 di notte dopo aver percorso 540 km. A questo punto ho una settimana per godermi il mare e la Capitale, dove con mia grande sorpresa non incontro neanche una 125 anni 80\90, ma solo scooter.


Il Sabato successivo riparto con destinazione Torre Suda vicino a Gallipoli. Fa un caldo boia e anche stavolta scelgo di partire alle 7 di sera. Fino a Napoli faccio la strada statale poi imbocco una via a scorrimento veloce dove al primo distributore mi fermo per fare il pieno. Il benzinaio mi si avvicina ed esclama: “Sono anni che non vedo un 125!”. Scambiamo due chiacchiere e l’operatore gentilmente mi appronta un road book per raggiungere la Puglia, dove è la mia prossima destinazione.


Esco a Sicignano e mi appresto ad attraversare la Basilicata: mi trovo oltre 100 km di superstrada assolutamente deserta, non un bar o un benzinaio aperto. Mi sento come un’alborella errante nell’Oceano Atlantico! Passato Metaponto, mi avvicino a Taranto e da lontano si nota una specie città lunare, mi chiedo se forse stanno girando un nuovo episodio di Star Wars ed invece… è l’Ilva, ditta tristemente nota agli amici tarantini ed alle cronache nazionali. Per arrivare a Gallipoli devo attraversare Manduria, Avetrana e Nardò che son collegate da lunghissime strada dritte. Verso le 5 di mattina arrivo a destinazione.


Una volta arrivato nel Salento mi godo un mare da favola e tengo l’NSR a riposo, ma la tigre nera presto ruggisce e non riesce a star ferma. Allora contatto Felix, amico 125ista, che presto detto mi organizza un raduno nel Salento! Proprio in quel weekend arrivano altri amici che “armati di 125″, calano un poker di gran classe: la mia Honda NSR-R, Aprilia AF1 Sintesi, Aprilia AF1 Futura Reggiani Replica e la miss… Gilera SP01! Abbiamo quattro 125 stradali che hanno segnato un’epoca e presto andremo a profumare con i nostri scarichi il lungomare salentino per oltre 200 km! Che meraviglia!

 


Il giro prevede delle bellissime e suggestive tappe ad Otranto e Santa Maria di Leuca. Felix, da grande anfitrione, ci spiega ed illustra la storia dei posti che visitiamo, che sono davvero suggestivi. Ma se l’animo è appagato da tanta bellezza artistica, naturistica e motoristica…lo stomaco reclama e allora tappa in un tipico ristorante salentino con vista mare, dove i piatti a base di pesce sono una prelibatezza. Il giro si conclude con la promessa di ritornare nel Salento.


Arriva il giorno del ritorno verso casa, a Parma. Parto alle 9 di mattina con una giornata fresca e se ne deve essere accorto anche il motore dell’Hondina che sembra respirare meglio dopo tanta afa presa. Da Torre Suda fino a Metaponto è tutta strada statale, me la godo con calma e con la visiera aperta, il paesaggio è da urlo e anche i profumi sono unici. Quando riattraverso la Basilicata, questa volta con la luce del giorno, mi rendo conto perché all’andata non ho incontrato nessuno; sono 100 km nel nulla, solo sassi, prati, pochi paesini arroccati sulla punta di qualche montagna, il traffico è scarsissimo, ma meglio così! Nei dintorni di Potenza faccio benzina ed un gruppo di motociclisti locali, forse incuriosito dal mio 2 tempi, si avvicina e mi fanno tante domande. Purtroppo, noto con dispiacere che anche da quelle parti le ottavo di litro sono solo un ricordo. Mi sento ancora più orgoglioso ad averne una!


Arrivato a Sicignano prendo una strada a scorrimento veloce e stavolta percorro tutta la Campania in un lampo, uscendo solo per ammirare il litorale laziale dove prendo ancora l’Aurelia in direzione Roma. Giunto nella Capitale gli strumenti indicano che oggi abbiamo percorso 736 km. Non male!
 


Mi riposo un pò e Domenica parto verso il Ducato di Parma; stavolta piove ma…. chissenefrega! Sono le 2 di pomeriggio e mi dirigo verso Civitavecchia. Anche con le nuvole e la pioggia il mare ha il suo fascino, lo costeggio fino a Grosseto e poi prendo la strada per Livorno e da lì proseguo per Genova, dove la NSR ha qualche bella occasione per sgranchirsi il pistoncino! Si accende la spia dell’olio e devo uscire per forza a Massa in cerca di un negozio aperto, una volta recuperato il lubrificante devo trovare un posto al coperto che mi permetta di versarlo nel serbatoio. Difatti, l’acquazzone che mi segue è tanto forte che non si riesce a fare il rabbocco!


Continuo in direzione Pontremoli alla volta della Cisa, dove incontro pure dei banchi di nebbia: solo lei mancava all’appello! Faccio l’ultimo pieno di benzina ed a Fornovo sono solo 22 km per arrivare a casa. La voglia di una doccia calda e di un letto caldissimo è disumana, ma nonostante sono bagnato, infreddolito e stanchissimo, percorro l’ultimo tratto di strada veramente adagio, accarezzando il serbatoio della mia NSR e da sotto la visiera del casco mi scappa una lacrimuccia di gioia, godendomi lei che borbotta tranquilla a 3.000 giri. E anche questa volta ce l’abbiamo fatta!


La mia prossima impresa comporta un numero a SEI cifre. Con la mia prima NSR, che conservo dai miei 16 anni. Ma leggerete qua il racconto… presto!


125 lampeggi a tutti!


Ale

 

In collaborazione con 125stradali.com

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