Clamoroso: Ryan Dungey torna a correre nel Supercross con la Honda nel 2021?

di Andrea Perfetti
IG: Instagram
FB: Facebook

Ryan la moto non l'ha mai mollata del tutto. Dopo aver vinto 4 titoli SX e 3 National con la KTM, oggi si allena con una Honda privatissima. E pensa al grande ritorno a detta dei bene informati negli USA

di Andrea Perfetti
IG: Instagram
FB: Facebook

18 settembre 2020

Il mitico numero 5 del Motocross AMA a stelle e strisce, Ryan Dungey, potrebbe tornare a correre nel 2021 in sella a una Honda CRF 450R. Il campione del Minnesota, pilota professionista dal 2006 al 2017, oggi ha 30 anni e si mantiene ancora in perfetto allenamento con la moto da cross, guarda caso proprio una rossa giapponese. Da tempo si rincorrono le voci sul suo rientro in gara: la vita stanziale forse gli va stretta e avrà visto che a 30 anni tanti suoi colleghi sono ancora competitivi ai massimi livelli. Basti pensare al nostro Antonio Cairoli, che a 35 anni suonati sta lottando per il suo 10 titolo mondiale (che lo porterebbe a eguagliare il record mostruoso di Stefan Everts).

Dungey starebbe - secondo alcuni voci negli USA - lavorando al reperimento del budget necessario per correre con una CRF semi ufficiale 2021. Da un lato i suoi 4 titoli nel Supercross (tutti vinti con KTM e il suo mentore Roger De Coster) costituiscono un biglietto da visita invidiabile, dall'altro l'emergenza Covid potrebbe rendere tutto molto, molto difficile.

Il nostro incontro con Dungey

Personalmente ho una considerazione speciale di Ryan, incontrato in più occasioni in Italia, ma anche in America. Un campione certo, ma anche un ragazzo educato, gentile e rispettoso verso i suoi tantissimi tifosi, ma anche nei confronti dei concorrenti. Anche di quelli più scorretti. Il pensiero corre all'epica battaglia di Las Vegas nel 2017, quando Ryan si aggiudicò il suo quarto e ultimo titolo nell'ultima gara, con soli 2 punti di vantaggio sul pilota Kawsaki, Eli Tomac, che le provò tutte per mandare gambe all'aria Dungey.
A questo link trovate l'intervista che gli abbiamo fatto a New York nel 2015, che dice molto di lui. Dagli inizi, non facili, nel minicross su fino a conquistare gli stadi e il pubblico americano.