Africa, sempre più moto elettriche. Ecco come il Kenya supera l'Italia

Marco Berti Quattrini
L'azienda kenyota Roam Motor ha in programma di produrre e vendere 12.000 moto elettriche entro la fine del 2023. L'anno scorso in Italia ne sono state immatricolate appena 606
24 giugno 2022

L'azienda svedese-keniota Opibus cambia nome e accelera verso la produzione delle prime moto elettriche africane. Il brand sarà Roam Motor, e passerà dall'elettrificare vecchie moto a benzina a produrre modelli da zero. L'obiettivo rimane lo stesse e anzi si evolve. Mettere a disposizione del Kenya e di altri paesi africani, moto elettriche che siano una solida e affidabile alternativa a quelle a benzina. 

Il design è un fattore del tutto trascurabile. Prima di tutto deve essere un mezzo robusto ed economico oltre che facile da costruire e riparare. Insomma c'è tanta intelligenza pratica dietro al progetto. Nei paesi in via di sviluppo le due ruote infatti non sono un mezzo di svago o per il commuting, ma sono spesso l'unico mezzo di trasporto e vengono impiegate anche per soddisfare le più inimmaginabili esigenze lavorative. Per queste ragioni non poteva mancare una sella comoda per due persone e un portapacchi maxi.
 

Entrando più nello specifico: le Roam hanno un'autonomia di 200 km e una velocità massima di 90 km/h. Sono spinte da due batterie estraibili che possono essere ricaricate con la corrente domestica in circa 4 ore ciascuna.  In programma per il futuro c'è anche la creazione di stazioni di battery swap dove si possono sostituire le batterie scariche con quelle al 100%. 

L'obiettivo finale è quello di produrre 12.000 moto entro la fine del 2023. Una sfida importante con un enorme valore simbolico oltre che pratico. Per fare un paragone, lo scorso anno in italia sono state vendute 606...

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