Gio Sala commenta l'impresa di Danilo Petrucci. E dà qualche consiglio al rookie della MotoGP

Gio Sala commenta l'impresa di Danilo Petrucci. E dà qualche consiglio al rookie della MotoGP
Sembrava che Danilo avesse vinto l'imbattibilità (dal 2006!) di Gio Sala alla Dakar, poi è arrivata la penalizzazione. Ne abbiamo approfittato per sentire il parere del senatore del fuoristrada italiano su Petrux
5 gennaio 2022

La notizia di stamattina dall'Arabia Saudita è una bomba che squarcia la quiete dello smart working post natalizio. Un italiano torna sul podio della Dakar. E non un rallista qualsiasi, ma un rookie. Un debuttante. E che debuttante, ragazzi. Quel Danilo Petrucci che vince al Mugello lanciato a 350 km/h. 
Roba da non credere, fatico a ritrovare la lucidità per commentare questa impresa. Anche perché la memoria mi rispedisce indietro di parecchi anni, al 2006 per l'esattezza. Fu questo l'ultimo anno a vedere sul podio finale un italiano, il senatore dell'enduro italiano (ha vinto 5 mondiali in questa specialità). Parliamo ovviamente di Gio Sala, che nel 2006 finì la Dakar al terzo posto. Vinse la 13esima tappa e andò a podio in altre 2 tappe con la sua KTM ufficiale.
Dopo il Gio solo un altro italiano ci ha fatto sognare. Un'altra leggenda dei rally: Alessandro Botturi. Nel 2013 chiuse al terzo posto con la Husqvarna la nona tappa della gara che si correva in Sud America. Poi Alessandro vinse anche due edizioni della Africa Eco Race (su Yamaha).

L'impresa di Danilo Petrucci oggi ha un valore speciale, perché riporta un italiano tra i grandi protagonisti della Dakar. Abbiamo subito chiamato il Gio al telefono per commentare il terzo posto di Danilo. Poi, verso la fine della telefonata, è arrivata la notizia della penalizzazione di Petrucci (retrocesso da terzo a 15esimo per eccesso di velocità). Ma andiamo con ordine. 

Il commento e i... consigli di Gio Sala

Gio, sei stupito dal risultato di Petrucci oggi?
"Sappiamo che Danilo in fuoristrada è capace, è bravo. Chiaro che la Dakar è un percorso lungo e difficile, che magari si presta a chi è abiutato alla velocità come Petrucci. Il fatto di partire sicuramente dietro gli altri oggi l'ha messo in una posizione vantaggiosa. Oggi ha tirato fuori il meglio di se stesso".

Se tu potessi essere lì con lui, cosa gli diresti, considerando che è un rookie al debutto?
"Gli consiglierei di andare più piano. Devi capire il terreno, mettere a fuoco la situazione. Curare la navigazione. Ora vorrà dimostrare di essere tra i migliori, se fossi il suo manager gli consiglierei di fare esperienza per il futuro. Stare davanti a Barreda alla prima Dakar significa che sta spingendo un po' troppo. Parlo per esperienza, anche io alla prima Dakar ho vinto delle tappe, ma correvo troppo e l'imprevisto l'ho pagato forte".

Gli diresti di dedicarsi solo ai rally da professionista?
"Sicuramente è bravo, ma dipende dalla fame che ha lui. Credo sia ancora affascinato dall'asfalto. Ma se gli interessase il fuoristrada, gli consiglierei di fare i rally minori per fare esperienza di navigazione nel deserto. Ha le carte giuste, ma dovrebbe concentrarsi solo sui rally".

Gio, cosa ricordi del 2006, del tuo podio?
"E' bello, è una gara che mi ha sempre affascinato e salire sul podio nel 2006 è stata una grande emozione e soddisfazione. La Dakar è la Dakar. Dopo tanti mondiali di enduro vinti e con la passione per la moto, essere là tra i primi mi ha dato una grande felicità. Ricordo poi gli ultimi giorni, avevo il terrore di combinare guai nella navigazione, il quarto era vicino. Ho attraversato posti bellissimi, ma l'ho vissuto come fossi in guerra". 

Gio, il tuo record è imbattutto. E' arrivata adesso la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere: Petrucci penalizzato e retrocesso in 15esima posizione.
"No! Mi dispiace per oggi, perché l'Italia col passato che ha merita dei piloti vincenti. Abbiamo una cultura straordinaria, non voglio tenermi il primato. Mi fa piacere rivedere dei piloti italiani che fanno parlare di Dakar nel nostro Paese. Petrucci ha le carte in regola, stiamo a vedere!".

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