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Tortona, Giugno. “Niente di nuovo… tranne l’affitto per me…” Così canta Adelmo Fornaciari, alias Zucchero. E così bisogna prenderla noi quando a Giugno si pretende di parlare di Dakar. Questo è il periodo dell’anno in cui più o meno parte il grosso delle iscrizioni, in cui si comincia a parlarne, ma partendo ancora da lontano. Gli habitué lo sanno, si stanno preparando da tempo e non ci fanno caso. A Novembre o giù di lì se ne saprà molto di più, quasi tutto quel che è ipotizzabile nelle parole e che andrà verificato sul terreno. Per ora è solo un messaggio di buongiorno, una specie di adunata.
Anche la modalità è cambiata. Ora si razionalizza, si risparmia. La presentazione vera e propria va in streaming, anche se è ambientata in uno degli appuntamenti cosiddetti Dakar Tour. Quest’anno, per incominciare, centro del compasso in Spagna, gli altri Dakar Tour in Italia, Olanda, Repubblica Ceca e Cile. A Barcellona sono andati giù i pezzi grossi di ASO, capitanati dal Direttore, David Castera, e c’era anche un motivo in più: la “iberizzazione” del Rally del Marocco, che passa nelle mani della società catalana di cui fa parte Marc Coma. E poi il “mercato” spagnolo del Rally-Raid, questo va detto, è sempre in prima linea e propositivo.
Per fortuna a noi poveri italiani ci pensa Edo Mossi, che organizza l’happening Dakar Tour nazionale da qualche anno, creando ogni volta un’occasione piacevole, utile per raccogliere insieme l’entusiasmo e la passione italiani. Quest’anno Mossi, che continua a lavorare al suo bel Desert Master in Tunisia e con ASO soprattutto in ambito di Campionato del Mondo e Saudi Next Gen, ha raccolto gli appassionati alla Villa Sanquirico, vicino Tortona. Come sempre un ambiente affascinante per dar vita ad un incontro informale e rilassato. Ha gusto, il ragazzo, tra l'altro neo-papà. E passare o commentare le (poche come abbian detto) novità all’orizzonte.
Eccole. Quelle infallibili sono le date, 3-17 Gennaio, e la città della giornata di riposo, Riyadh. Sono informazioni utili per prenotare voli e alberghi. Leggero ritocco anche alle tariffe di iscrizione. Il resto è nella nebulosa di stagione, ma si parla di:
Partenza e arrivo sulle rive del Mar Rosso, a Yanbu, e di un percorso ad anello di circa 8.000 chilometri, di cui 5.000 chilometri di Prove Speciali. Niente più Empty Quarter, che diventa prerogativa dell’Abu Dhabi Desert Challenge (è lo stesso Deserto). Parallelamente all'apertura delle iscrizioni, David Castera prova a “svelare” alcune linee essenziali della 48ª edizione (che farà anche da apertura alla nuova stagione del W2RC - World Rally-Raid Championship).
- 13 Tappe più Prologo, 14 giorni di gara. Due tappe Marathon, quest’anno dette Marathon-Rifugio, in cui come sempre sarà consentita solo l'assistenza tra concorrenti. Il percorso 2026 insiste sul proposito di disegnare tracciati separati per moto e quattro o più ruote.
- Stéphane Peterhansel, il detentore del record di vittorie della Dakar che sembrava avesse smesso, torna al volante e porta a battesimo la grande operazione Land Rover Defender. Questo prelude ad un innalzamento dell’interesse e del valore della categoria Stock, destinata quindi a un nuovo futuro maggiormente in primo piano.
- La sesta edizione della Dakar Classic, corsa di regolarità che lo scorso gennaio ha riunito un centinaio di veicoli storici, metterà i partecipanti di fronte a un percorso di 7.000 chilometri, inclusi 4.500 chilometri contro il tempo — un nuovo record. Auto fino al 2005.
- L'accademia Saudi Next Gen metterà nuovamente alla prova piloti e navigatori sauditi emergenti, con in palio un pass per l'edizione successiva.
Da Tortona, ma anche da Parigi, per il momento è tutto.
© Immagini. ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone
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