Dakar 2024. L’elettrica Tacita e la sfida Mission1000

Dakar 2024. L’elettrica Tacita e la sfida Mission1000
Piero Batini
  • di Piero Batini
Impegnata nella rivoluzione elettrica dal 2011, Tacita ha viaggiato sin dall’inizio sulla doppia sfida tecnologica e di passione del suo fondatore, Pierpaolo Rigo. Dakar Future è il laboratorio ideale per il test della nuova Discanto
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
22 novembre 2023

Torino, 20 Novembre. Per la verità la sfida di Pierpaolo Rigo non è di questi giorni. Di fatto coincide con la nascita di Tacita e dei suoi obiettivi, e con la storia della Factory italiana. Oggi, tuttavia, la doppia sfida, tecnologica e di passione del suo fondatore, porta al via della Dakar uno step importante dell’evoluzione. Due esemplari della nuovissima Discanto, ecco la news, saranno schierati sulla linea di partenza della 46ma Dakar. Non ci sono imbrogli, non ci sono sottintesi. Rigo è così, la sua creatura, intesa come Fabbrica e come Moto da corsa, si inserisce nel contesto generale della responsabilità ambientale sin dalla nascita, e in quello della Dakar solo ora che il Rally ha aperto una sua strada, ancora sperimentale, sulla quale far correre l’innovazione che porterà all’annunciata Dakar 2030 100% sostenibile, cioè basata sull’utilizzo esclusivo di energie alternative.

È così che Tacita Formula Corsa aderisce alla Dakar 2024, con due Moto e un proprio Team sportivo-tecnico composto principalmente da professionisti della Fabbrica. La Discanto è una Moto completamente nuova, si potrebbe dire che è il prototipo che apre la strada alla nuova Tacita “commerciale” che verrà. Sono completamente nuovi, infatti, le dimensioni e le geometrie, il telaio, l’innovativo bilanciamento dei pacchi batteria. La Discanto, prototipo-proiezione della Moto di punta del catalogo Tacita del 2025, è una moto grande, pesa 180 kg e può raggiungere una velocità massima, volutamente limitata, di 150 km/h.

Come tutte le Tacita, anche la Discanto da Corsa può contare sulla serie di soluzioni e tecnologie esclusive, che sono prerogative della Fabbrica torinese, come il sistema Battery Swap, pochi minuti per sostituire la batteria esausta con una carica, quindi anche durante il refuelling del Rally, oppure il cambio meccanico a 5 rapporti o, ancora, il raffreddamento a liquido di motore e controller. Insieme a questi, due principi fondamentali di attenzione si fondono nel “test” Dakar di Tacita. La prima attenzione è alla filiera di gestione, ed ecco entrare in scena la T-Station, soluzione mobile e autonoma di produzione (fotovoltaico, eolico e idrogeno) e stoccaggio dell’energia, riconducibile a uno spazio gara 100% No Noise/No CO2. La seconda è l’attenzione alla filiera “globale”, con una costante tensione alla concentrazione massima del Made (and engineering, and development) in Italy.

Ecco che, dopo essere stata al centro della prima presentazione “dakariana” di una Moto elettrica, durante l’edizione 2020 della Dakar, Tacita trova nel laboratorio di Dakar Future Mission1000Mission 1000 (un’area agonistica e di sperimentazione di soluzioni Elettriche, a Idrogeno e Ibride) l’ambientazione corretta e ideale per far debuttare sul campo le proprie soluzioni evolutive, in vista di quella che sembra essere una proiezioni più attendibile e non più irrealistica: il confronto ad armi pari sulla scena dei grandi Rally-Raid.

© Immagini ASO - Red Bull Content Pool, Tacita

 

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