Michelin Pilot Road 4 Trail

Michelin Pilot Road 4 Trail
  • di Matteo Valenti
Un primo assaggio del nuovo pneumatico Trail-touring della Casa del Bibendum in sella alla BMW R 1200GS
  • di Matteo Valenti
14 luglio 2015

Siena – La conferma del ritorno nella MotoGP come fornitore unico a partire dal 2016 ha dato a Michelin un nuovo slancio nel mondo delle due ruote. La gamma moto del Bibendum infatti non è mai stata così ricca come oggi grazie al lancio di ben sei nuovi pneumatici hypersport e da pista destinati a quattro usi distinti: Power SuperMoto & SuperMoto Rain, Power SuperSport Evo, Power Cup Evo, Power Slick Evo, Power Slick Ultimate, Power Cup Ultimate, che abbiamo recentemente provato al Mugello.

Michelin: l'importanza dell'enduro

I francesi però sanno benissimo dove tira il mercato e quindi hanno investito ingenti risorse anche nello sviluppo di gomme pensate per le enduro stradali o le maxi-enduro. Nel 2014 il totale immatricolato in Italia vedeva tre moto da enduro nelle prime tre posizioni: dopo l'immancabile BMW R1200 GS, che troviamo sempre ben salda in prima posizione, incontravamo le più abbordabili Honda NC 700 e 750X, seguite dalla più tecnica R1200 GS in versione Adventure, che chiude il podio.

Solo in Italia questi modelli valgono qualcosa come 8.000 pezzi all'anno su un mercato complessivo moto di 54.000 unità. Una fetta di clienti particolarmente golosa, a cui Michelin ha deciso di rivolgersi con ben due prodotti specifici, con vocazioni leggermente diverse.

Due gomme, due vocazioni diverse

Oltre al nuovo Michelin Anakee III, che abbiamo già avuto modo di provare, la gamma Michelin enduro può contare anche sul nuovo Pilot Road 4 Trail. Il primo, sviluppato direttamente in collaborazione con BMW – non a caso lo troviamo come primo equipaggiamento su BMW F 700 GS, F 800 GS e R 1200 – è pensato per chi guida prevalentemente su strada ma non vuole rinunciare ad un pizzico di guida in off-road.

Il secondo invece, che abbiamo avuto modo di testare brevemente sui colli senesi, è progettato esplicitamente per un utilizzo al 100% su strada. E il Michelin Pilot Road 4 Trail ci tiene a sottolinearlo molto bene, a partire dal design. Rispetto al suo fratello Anakee III, che presenta un look ispirato al fuoristrada, il Pilot Road 4 mette in mostra un disegno decisamente stradale, sofisticato e comunque accattivante.

Pilot Road 4 Trail: l'asfalto è il suo pane

Questa nuova gomma beneficia delle tecnologie Michelin bi-mescola (2CT) ottimizzate per la dinamica di guida tipiche delle maxi enduro e della versione migliorata del sistema XST (X-Sipe Technology), che prevede ancora più lamelle e smussature, al fine di prevenire forme di usura anomale all’anteriore.

Rispetto al fratello Anakee III, il Pilot Road 4 Trail vuole offrire ancora più grip sul bagnato. Per farlo sfoggia un tasso d’intaglio trasversale variabile per un grip ottimale, qualunque sia l'angolo di inclinazione della moto. In pratica al centro e alle estremità del battistrada troviamo poche scanalature, perché quando si procede diritto - quindi in caso di frenate e accelerazioni - o con angoli di piega importanti occorre maggiore impronta al suolo.

Nella zona intermedia invece – tra il centro del battistrada e le estremità – gli ingegneri Michelin hanno previsto una maggiore concentrazione di scanalature. Questa parte della gomma infatti si usa alle medie andature, quando magari si sta procedendo a bassa velocità a causa di strada umida o bagnata. Frangenti in cui occorre invece avere tante vie di fuga per l'acqua, che permettano di avere tanto grip anche su superfici insidiose.

Primo contatto: le nostre impressioni

Abbiamo “assaggiato” le Pilot Road 4 Trail a cavallo di una BMW R1200 GS di ultima generazione, tra i magnifici saliscendi dei colli senesi. Diciamo subito che la vocazione 100% stradale di questa gomma si sente davvero tanto, già dalle prime curve. Rispetto alle Anakee III, pensate per un utilizzo – seppur minimo – in off-road, le Pilot Road 4 Trail guadagnano più immediatezza e rapidità di risposta su asfalto, e riescono a digerire la maggiore potenza dell'ultima GS. E' vero, c'è sempre l'elettronica a tenere a bada la BMW, ma le gomme del Bibendum ci sono sembrate – in questa prima rapida presa di contatto – sincere e graduali nella risposta. Non siamo invece ovviamente in grado di confermare o smentire le grandi ambizioni in termini di chilometraggio di Michelin, i cui tecnici parlano di percorrenze molto rilevanti che dovrebbero allettare i grandi viaggiatori.

Prossimamente saremo senza dubbio in grado di fornirvi una prova più approfondita, provando le gomme su moto dello stesso segmento ma molto diverse nel comportamento dalla GS come Triumph Tiger 1200, Yamaha Super Ténéré e Honda Crosstourer 1200.

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