Superbike. Il cerchio di Berger, ecco come si è rotto

Superbike. Il cerchio di Berger, ecco come si è rotto
Carlo Baldi
I tecnici della OZ Racing, hanno fatto visita alla sede del team Supersonic, per incontrare il proprietario, Danilo Soncini e per visionare il cerchio |C. Baldi
31 marzo 2011

 

Quanto è accaduto a Maxime Berger durante la prima gara del mondiale Superbike a Donington è un incidente strano quanto inusuale. Il suo cerchio posteriore, si è rotto e la ruota della sua Ducati si è staccata completamente rotolando nella via di fuga. L’inevitabile caduta per fortuna non ha avuto conseguenze fisiche per Maxime e il pilota che lo seguiva, Ayrton Badovini, è riuscito ad evitare moto e pilota e a proseguire la sua corsa. Un incidente spettacolare quanto privo di conseguenze.

I tecnici della OZ Racing, hanno fatto visita alla sede del team Supersonic, per incontrare il proprietario, Danilo Soncini e per visionare il cerchio.
L’azienda italiana, che ha il proprio stabilimento a San Martino di Lupari, in provincia di Padova, ha prelevato il cerchio che si è rotto in Inghilterra e che verrà studiato attentamente per comprendere le ragioni di una rottura davvero strana ed imprevista.

«Ho consegnato il cerchio ai tecnici della OZ – ci ha dichiarato Soncini - ai quali ho inoltre fornito tutti i dati relativi all’utilizzo che era stato fatto di quel cerchio in lega di magnesio. L’azienda italiana è molto stupita e dispiaciuta di quanto accaduto e siamo entrambi sicuri che si sia trattato di un fatto episodico che difficilmente potrà ripetersi in futuro. Noi come molti altri team del mondiale Superbike, utilizziamo questi cerchi da anni e non abbiamo mai avuto il minimo problema. Non appena i tecnici della OZ avranno analizzato il cerchio, mi faranno sapere quali sono state le cause di questa strana rottura».

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