E’ ancora Checa il favorito in SBK?

E’ ancora Checa il favorito in SBK?
Carlo Baldi
A Phillip Island Carlos Checa è stato il più veloce ed i sei chili in più della sua Ducati non sembrano impensierirlo troppo. Saranno ancora lui e la Ducati a dominare il mondiale SBK? | C. Baldi
17 febbraio 2012

Punti chiave

 

I primi test del mondiale Superbike che si sono svolti nei primi giorni di questa settimana a Phillip Island hanno visto il netto predominio di Checa e della Ducati del team Althea. Chi sperava che i sei chili in più posizionati sulla 1198 del pilota spagnolo potessero metterlo in difficoltà è rimasto deluso. Secondo nella prima giornata, Carlos è stato poi il più veloce nella seconda e nella terza. I test invernali ci avevano indicato una BMW finalmente competitiva, un’Aprilia ansiosa di rivincita ed una Kawasaki in netta ripresa. Se la casa di Akashi ha mantenuto le promesse, tanto che i tempi di Sykes sono stati per tutta la tre giorni di test molto vicini a quelli di Checa, non altrettanto si può dire dell’Aprilia e ancor meno del rinnovato team BMW.

Le note negative vengono proprio dalla casa di Monaco di Baviera che in Australia non ha brillato con la squadra ufficiale e nemmeno con quella italiana. Melandri ha accusato problemi all’avantreno che non erano stati rilevati nei test invernali e si è detto preoccupato soprattutto in considerazione dei miglioramenti e delle conferme dei suoi più diretti avversari. Tutti e tre i piloti BMW, escluso Badovini che era caduto in mattinata e per questo tenuto a riposo, nell’ultimo pomeriggio di prove hanno montato una gomma morbida per vedere di abbassare i rispettivi tempi sul giro. Haslam ci è riuscito ed ha fatto segnare il terzo crono, mentre Fabrizio e Melandri, non hanno ottenuto i risultati sperati. I team BMW hanno quindi ancora molto lavoro da svolgere e sperano che i prossimi test del 20 e 21 Febbraio, sempre sulla pista australiana, siano sufficienti.

In casa Aprilia Biaggi ha potuto finalmente lavorare con la sua nuova squadra ed il team di Aligi Deganello sembra funzionare egregiamente visto che Max ha iniziato in sordina per poi chiudere con il quarto tempo assoluto. Sta senz’altro molto peggio il suo compagno di squadra al quale è costata molto cara una caduta che potrebbe estrometterlo dalle prime due manches del mondiale. Laverty proverà lunedì 20 per capire se potrà scendere in pista anche nel weekend o se invece dovrà vedere le gare dai box. Chi la gara la vedrà invece solo in televisione è lo sfortunato John Hopkins caduto il primo giorno e costretto a rientrare in patria per curare la frattura alla sua mano destra. Speriamo solo che l’americano riesca a riprendersi in tempo per la gara di Imola del 1 Aprile. Il team Crescent Fixi Suzuki esce un poco ridimensionato da queste prime prove australiane. Il team manager Jack Valentine ha ammesso di aver trovato un livello molto alto nel mondiale Superbike e di aver ancora molto lavoro da fare prima per poter ambire alle prime posizioni, visto che Leon Camier ha agguantato la top ten solo nell’ultima giornata.

Nonostante queste considerazioni non pensiamo che il mondiale superbike 2012 abbia già trovato un padrone. Innanzitutto perché la pista di Phillip Island è da sempre favorevole alla Ducati, che qui ha vinto ben sette delle ultime dieci manches disputate dal 2007 al 2011 (tre volte con Byaliss, tre volte con Checa ed una con Haga). Come se ciò non bastasse a Checa la pista australiana piace moltissimo, come dimostrano non solo le sue vittorie, ma anche il suo primo podio in Superbike (secondo in gara due) ottenuto proprio sull’isola australiana nel 2008 con la Honda del team Ten Kate. E non dimentichiamo che ai test la squadra olandese era assente e con lei quello che da molti viene considerato come uno dei pretendenti alla vittoria Jonathan Rea. Nei test di gennaio l’inglese ha ottenuto tempi che non sono stati resi pubblici, ma che sembra siano stati molto interessanti. In conclusione quindi ci sembra troppo presto per pensare ad una stagione ancora dominata dal pilota del team Althea. I famosi sei chili di penalizzazione non sembrano impensierire troppo la squadra di Genesio Bevilacqua, che probabilmente è maggiormente preoccupata per i passi da gigante compiuti dal team Kawasaki e per la voglia di rivincita di Biaggi, la fame di vittorie della BMW ed il talento (ed il rider by wire) di Rea.

I prossimi test del 20 e 21 Febbraio ci potranno dare ulteriori preziose indicazioni e noi di moto.it saremo in Australia per raccoglierle e per farvi vivere lo spettacolo della Superbike.