Assen, la cattedrale del motociclismo

Il circuito Van Drenthe ha offerto un grande spettacolo fatto di sfide e duelli all’ultimo respiro. Crescono i giovani Neukirchner e Smrz. Il commento a ruote ferme del nostro inviato
30 aprile 2008


Nonostante la pista sia stata modificata ed abbia perso molte delle sue originali caratteristiche, il circuito Van Drenthe mantiene sempre un notevole fascino. La pioggia che spesso caratterizza questo appuntamento, ha risparmiato la maggior parte delle prove e tutte le gare. Un vero miracolo se si pensa che siamo arrivati ad Assen mercoledì sotto la pioggia e siamo ripartiti sotto la pioggia il lunedì. La cornice di pubblico poi è sempre molto bella e quest'anno gli spettatori sono stati ben 75.000 contro i 71.000 dello scorso anno. Di questi 75.000 spettatori penso che almeno l'ottanta per cento sia arrivato ad Assen in moto, in quanto il vastissimo parcheggio dell'autodromo era stracolmo di moto di ogni marca e di ogni genere : uno spettacolo nello spettacolo.

Il campionato Superbike appassiona sempre di più, nonostante... Bayliss
L'australiano prima di Assen aveva 48 punti di vantaggio sul secondo in classifica, Fonsi Nieto. Dopo la gara olandese il vantaggio sul secondo, che ora è Checa, è di 70 punti, mentre Corser segue a 89. Se togliamo la seconda gara di Losail (quarto), Troy è sempre salito sul podio ed ha vinto 5 gare su 8. Cose che capitano quando il pilota più forte sale sulla moto migliore. Successe così ai tempi di Agostini, di Doohan e di Valentino Rossi quando cavalcava la Honda. Gli avversari sembrano sparire e se ne mette in dubbio l'effettiva competitività. Ma non sono gli avversari a essere scarsi. Il binomio Bayliss/Ducati è attualmente imbattibile.

Certo l'attuale regolamento dà loro una mano e non si prevede che qualcosa possa cambiare. Nel 1995 quando Fogarty aveva 68 punti di vantaggio sul compagno di squadra Lucchiari, il regolamento venne cambiato. Il peso delle bicilindriche fu aumentato di 8 chili e quello delle quadricilindriche diminuito di 2. Ora che i punti di vantaggio della Ducati sono 70, tutto sembra restare immutato e quindi per quanto riguarda il campionato mondiale probabilmente bisogna che gli altri piloti si mettano il cuore in pace.  Ma di certo non staranno a guardare e punteranno alla vittoria in gara. E' stato così anche ad Assen, dove Haga in gara due ha reso la vita difficile all'alfiere della Ducati sino al'ultima curva. Neukirchner ha dimostrato di essere ormai un top rider e Checa è il più serio candidato alla poltrona di vice campione. Deludente Nieto e discontinui Xaus e Haga. Biaggi ci ha lasciati senza parole sia in prova che in gara e non penso che la sua debacle sia dovuta solo ad una moto scarsamente competitiva.

I protagonisti dell'appuntamento olandese

Troy Bayliss : Tutto perfetto, lui, il team, la moto. Come poteva non vincere? Dominatore delle prove e delle gare. Alla sua proverbiale determinazione si aggiunge la consapevolezza che questo sarà il suo ultimo anno da pilota e quindi non lascia agli altri nemmeno le briciole. Vuole vincere tutto quello che può. Se fosse un'altra persona a lungo potrebbe diventare antipatico come chiunque vinca troppo. Ma lui è Troy Bayliss, sempre disponibile, sorridente e modesto. Un campione completo fuori e dentro la pista.

Carlos Checa : Da tempo sono convinto che lui sia il più accreditato antagonista di Bayliss e lo sta confermando. Se a Valencia si fosse accontentato del secondo posto e non avesse commesso quel banale errore, ora avrebbe molti punti in più e forse il campionato sarebbe un poco più aperto. Ad Assen ha fatto due belle gare ed è andato sempre sul podio. E non dimentichiamo che né lui né la sua Honda sono ancora al 100%. Tra qualche gara potrà contendere a Bayliss la vittoria, forse già da Monza visto il potenziale del motore della sua CBR 1000 RR.

Ruben Xaus : Rubinho aveva impressionato in prova e nella Superpole, dimostrando di essere davvero in forma smagliante. Purtroppo in gara uno lo sciagurato contatto con Haga (eravamo solo al secondo giro e non era il caso di rischiare tanto) lo ha eliminato dalla lotta per i primi posti. In gara due ha lottato a lungo con i primi, ma poi non è riuscito a salire sul podio. La sua Ducati va molto bene e se riuscirà ad amministrare meglio le sue gare potrebbe risalire la classifica, visto che solo 27 punti lo separano da Checa.

Noriyuki Haga : E' un peccato che il giapponese sia così discontinuo e che dimostri tutta la sua classe a gare alterne. Ad Assen è uscito subito di scena in gara uno, causa di un contatto con Xaus, per poi lottare in gara due con Supertroy e vedersi sfuggire la vittoria per pochi centesimi di secondo. Di certo ci regalerà ancora delle bellissime gare, ma il mondiale per lui è già troppo lontano.

Troy Corser : Continua a deludermi. Forse perché non riesco a dimenticare che Corser ha vinto per due volte il mondiale Superbike e per questo non mi accontento di vederlo lottare per la quinta posizione con Smrz, come ha fatto in gara uno. In gara due ha fatto ancora peggio ed è arrivato decimo. A quando un acuto che ricordi a tutti che lui è uno dei migliori piloti di questa categoria? O forse più che alle gare pensa già al lavoro che lo aspetta per lo sviluppo della nuova e bellissima BMW?

Max Neukirchner : Sono contento per il primo podio di Max in Superbike. Se lo meritava già a Valencia, dove invece il sogno si è trasformato in incubo. Ma ad Assen Checa si è limitato a sorpassarlo e Max ha potuto così ottenere una soddisfazione che lo ripaga solo in parte della mancata vittoria in terra spagnola. Sono certo che questo è solo il primo podio di una lunga serie. Intanto sta dimostrando di essere il più forte pilota del team Alstare e se davvero la BMW lo vuole  strappare a Battà bisogna che prepari un budget molto sostanzioso.

Max Biaggi : Troppo brutto per essere vero. Penso che ad Assen abbia toccato il fondo. Non si è qualificato per la Superpole ed è stato autore di due gare anonime. Dov'è finito il Corsaro Nero? Certo la sua moto ha avuto molti problemi, ma non vorremmo che gli incidenti e le difficoltà lo abbiano demoralizzato e gli abbiano tolto la voglia di lottare. Penso piuttosto che Max ad Assen avesse anche altri problemi, magari personali che lo hanno condizionato per tutto il week end. Lo attendiamo a Monza per capirne di più.

Michel Fabrizio : In molti hanno sparato a zero sulle sue scarse prestazioni, senza sapere che il problema fisico, che lo ha costretto ad operarsi appena rientrato in Italia, lo ha pesantemente penalizzato specialmente nelle sue ultime gare. Qui ad Assen ha stretto i denti sin che ha potuto, ma senza vedere il traguardo in nessuna delle due gare. Speriamo si rimetta presto perché mostrerà ancora la sua bravura come già ha fatto in Australia.

Jakub Smrz : Il simpatico pilota della Repubblica Ceca, noto sino ad ora solo per non avere vocali nel suo impronunciabile cognome, quest'anno sta andando davvero forte. E' sempre entrato in Superpole e in Olanda si è avvicinato alle posizioni che contano e si è dimostrato davvero bravo nello sfruttare il grande lavoro dell'italianissimo Team Guandalini. Jakub ha la stessa età di Neukirchner è sono certo che è già nel mirino di qualche team ufficiale per il prossimo anno.

Roberto Rolfo : Parlando di team italiani non possiamo dimenticare il debuttante team Hannspree Honda Althea che al contrario del team Guandalini sta incontrando notevoli difficoltà nella sua nuova avventura in Superbike. Roberto sta lottando non solo con i problemi di gomme e di messa a punto della sua Honda, ma anche con tanta sfortuna. Nelle prove ufficiali si è rotta la fascetta  del tubo del radiatore proprio mentre stava facendo il tempo che gli avrebbe consentito di entrare in Superpole. Ma lui non si demoralizza e l'abbiamo visto nel paddock sorridente e disponibile come sempre. Bravo Roberto. Verranno tempi migliori.

Incredibile Supersport
Per finire non posso non parlare della incredibile gara della Supersport. Una delle più belle alle quali abbiamo mai assistito. A metà gara erano una quindicina i piloti del gruppo di testa che si contendevano la prima posizione. Abbiamo perso il conto dei sorpassi e dei contatti che ad ogni curva ci hanno fatto sussultare. Che spettacolo! Alla fine Pitt ha vinto in volata sul compagno di squadra Rea, ma il nostro plauso va a tutti gli attori di questa bellissima gara, per il loro coraggio e la loro grinta. Il primo degli Italiani è stato Vizziello autore anche del giro più veloce in gara. La rivelazione Lascorz è in testa al mondiale, ma a soli 20 punti troviamo Pitt, a 21 Parkes, a 24 Foret. La Supersport ci terrà ancora per un bel po' con il fiato sospeso.

E ora tutti a Monza per gustare dal vivo altre bellissime sfide e con la speranza che sul circuito lombardo si possano ascoltare le note dell'inno di Mameli in almeno una delle numerose gare in programma.


Carlo Baldi
Foto: Porrozzi