Video: Le differenze negli scarichi della MotoGP. I segreti nei dettagli

Con i motori congelati a inizio stagione gli ingegneri inseguono anche il minimo incremento di prestazione, un ruolo chiave spetta agli impianti di scarico. Vediamo le differenze tra Honda, Yamaha e Ducati
22 settembre 2014

Con i motori congelati a inizio stagione gli ingegneri inseguono anche il minimo incremento di prestazione con la messa fine di ogni componente. In questa attenta evoluzione un ruolo chiave spetta agli impianti di scarico. Vediamo le differenze tra Honda, Yamaha e Ducati. Ne abbiamo parlato con l'Ingegner Giulio Bernardelle che ci ha svelato l'importanza determinante dei dettagli per mettere il pilota nelle condizioni di sfruttare al massimo le caratteristiche della moto. In una MotoGP fatta di elettronica, dove le differenze spesso sono nascoste in un microchip, il mondo degli scarichi, fatto ancora di lunghezze, diametri e saldature, ha un ché di romantico, ma rimane un ambito in cui i diversi approcci e le idee originali fanno la ancora la differenza. 

Nella scorsa puntata di DopoGP

Nella scorsa puntata abbiamo parlato del 13esimo GP della stagione, il GP di San Marino. Una gara che ha riportato Rossi sul gradino più alto del podio, una vittoria costruita e conquistata con la forza. Un duello di sorpassi prima della caduta di Marquez durante il decimo giro. Lorenzo, di nuovo secondo, insieme a Pedrosa conquista un podio poco soddisfacente. Continua a crescere Ducati con Dovizioso che chiude a 5 secondi da Rossi. Tanti gli spunti da approfondire e tante le questioni tecniche su cui fare chiarezza con l'ingegnere Giulio Bernardelle, oltre agli impianti di scarico: differenze tra Honda, Yamaha e Ducati in MotoGP, anche il confronto tra le diverse ciclistiche in Moto3: filosofie opposte per Honda e KTM.


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