Troy torna in sella!

Il mito australiano, decisamente insofferente anche a Monza in veste di spettatore, sta finalmente provando la Ducati GP9 al Mugello.
13 maggio 2009


Mugello, 12-13-14 maggio

Ieri, oggi, domani. Era il titolo di un celebre  film di De Sica che vinse l'Oscar nel 1965. Il suo immaginario remake, invece, lo sta "girando", nel vero senso della parola, il grande Troy Bayliss, impegnato sul circuito del Mugello con la Ducati GP9. Troy era davvero arcistufo di soffrire ai box guardando i suoi ex colleghi di sgomitate darsele di santa ragione, e ovviamente non vedeva l'ora di risalire su una moto da corsa, come peraltro già da tempo concordato da tempo con Claudio Domenicali e Filippo Preziosi.  L'arduo compito del campione australiano, nell'affiancare il pressante lavoro di collaudo di Vitto Guareschi (che oltretutto pare stia sviluppando un telaio in alluminio), è quello di capire bene la GP9 per individuarne i punti su cui lavorare per cercare di mettere più a proprio agio gli altri piloti Ducati, come al solito in evidente difficoltà. A partire da Hayden, che secondo noi resta sempre un signor pilota, al cui fianco peraltro ora c'è l'esperto tecnico spagnolo Juan Martinez, già con Gibernau nel team Ducati nel 2006.
È quasi superfluo sottolineare che prima di tornare in sella (l'ultima volta ha guidato la 1198 di serie, dopo la gara di Portimao dello scorso ottobre) Troy si è "riscaldato" un pochino percorrendo quasi 350 km in bicicletta in tre giorni, come peraltro è sua abitudine da sempre. E dopo la prima giornata al Mugello ha iniziato a scoprire questa incredibile Ducati che sembrerebbe facile solo per Stoner, e che lui era curiosissimo di conoscere dopo aver clamorosamente portato alla vittoria la per lui sconosciuta Desmosedici  990 nell'antologico GP di Valencia del 2006 (giusto per festeggiare degnamente il suo fresco secondo titolo in Superbike).

Bayliss è rimasto abbastanza sorpreso dalla 800, l'ha trovata molto reattiva e non se l'aspettava così potente. Quanto ai tempi sul giro, risalire in moto dopo un po' di mesi  di inattività, e soprattutto su un mezzo del genere, non può far certo sperare in prestazioni record; infatti Troy ha voluto ovviamente procedere per gradi, puntando a tempi di rilevo tra oggi e domani. Solo portando la GP9 davvero al limite, infatti, potrà pensare di poter dare qualche indicazione verosimile a Preziosi e ai suoi uomini per poterla rendere più malleabile, e magari anche qualche suggerimento agli altri piloti per poterla capire meglio.

Maurizio Tanca