Suppo: "Fiero del team Honda, Dani in difficoltà soltanto ad Austin"

Suppo: "Fiero del team Honda, Dani in difficoltà soltanto ad Austin"
Giovanni Zamagni
"A Le Mans sia Pedrosa che Marquez sono stati straordinari - commenta Livio Suppo-. Lorenzo rimane un avversario tostissimo mentre Rossi sembra più in difficoltà" | G. Zamagni
22 maggio 2013

Punti chiave


Livio Suppo, team principal HRC, commenta per moto.it il GP di Francia.


Livio, terza vittoria consecutiva della Honda; è un dominio?
«Sicuramente è un bell’inizio di stagione. Quello che è ancora più impressionante è che Dani (Pedrosa, NDA) ha vinto 8 delle ultime 12 gare: è un primato veramente straordinario. Marquez è altrettanto incredibile: ha fatto quattro podi in quattro GP, quello di Le Mans, oltretutto, ottenuto in condizioni difficilissime. Insomma, abbiamo una squadra della quale possiamo andare fieri».


Ti ha sorpreso di più il successo di Pedrosa o il terzo posto di Marquez?
«Forse di più la vittoria di Dani, perché erano condizioni nelle quali, solitamente, lui fa più fatica. E’ vero che con il bagnato aveva già vinto a Sepang, ma là le condizioni erano molto differenti da quelle di Le Mans, dove faceva più freddo e il grip era più basso: Dani, con poco grip, fa più fatica, perché è piccolino, ma stavolta ha fatto una gara magistrale. D’altra parte, Marc, dopo la partenza che ha fatto e gli errori dell’inizio, è stato bravissimo a non perdere la testa e a non esagerare: entrambi sono stati grandi, è difficile dire chi è stato più sorprendente».


I tuoi piloti sono anche primo e secondo in campionato; sarà un problema gestirli?
«Direi di no: è chiaro che sono liberi di fare le loro gare. La cosa più importante sarà provare a mettere un po’ di punti fra loro e il terzo e poi, eventualmente, se la giocherebbero loro: è chiaro che sarebbe un sogno arrivare alla fine del campionato con i nostri due piloti in prima e seconda posizione».

 

Dani Pedrosa
Dani Pedrosa

Ti aspettavi questa reazione di Pedrosa dopo le prime due gare così difficili per lui?
«Credo che solo la prima gara sia stata difficile per Dani, perché ad Austin, nonostante la pista non fosse adatta a lui, aveva limitato i danni: nella prima parte, dove ci sono le chicane, lui faceva molta fatica, ma era comunque vicino a Marquez e senza un piccolo errore in staccata se la sarebbe giocata fino alla fine. Qatar a parte, quindi, nelle altre ha fatto benissimo».

 
Ma questa è la squadra Honda-HRC più forte della storia?
«E’ difficile paragonare i diversi momenti storici. Sicuramente è un team molto forte, così come lo era quello con Pedrosa e Stoner. Anche nel passato l’HRC ha avuto squadre fortissime: mi ricordo che quando ho iniziato a fare questo mestiere, la Honda faceva primo, secondo e terzo quasi a ogni GP. Cambiano le situazioni e gli avversari: adesso c’è Lorenzo, un rivale fortissimo. Essere a questo livello con uno così è ancora più complicato».

 

Continuo a pensare che la situazione tecnica sia abbastanza equilibrata

Avete altre novità in arrivo?
«No, per il momento no: dobbiamo continuare a lavorare così. Adesso andiamo al Mugello: è difficile dire se sia una pista favorevole alla Honda o alla Yamaha. Nel 2010 aveva dominato Pedrosa, nel 2011 Stoner andava fortissimo, ma nel 2012 aveva vinto Lorenzo: continuo a pensare che la situazione tecnica sia abbastanza equilibrata».

 
Dopo solo quattro gare ritieni che Valentino Rossi sia già fuori dalla lotta per il titolo?
«In questo momento, oggettivamente, sono più le volte che Rossi fatica di quelle che va forte. A parte l’incredibile gara del Qatar, nelle altre ha penato parecchio. A Le Mans stava andando forte ma, purtroppo, non ha finito ma anche sull’asciutto, a parte un giro mi sembra venerdì mattina, ha sempre faticato un po’…».


Detto tutto questo?
«Ad oggi sembrerebbe già fuori dalla lotta per il titolo. Continuo a pensare, così come lo pensavo quest’inverno, che il mondiale sarà più una questione tra Pedrosa e Lorenzo, perché Marquez non ha esperienza e, sulla carta, dovrebbe fare fatica, anche se a Le Mans ha fatto qualcosa di incredibile».


Ci ha messo solo dieci giri ad imparare a guidare in quelle condizioni…
«Sì e poi si è messo ad andare fortissimo: a oggi, sembra, a tutti gli effetti, in grado di giocarsi il mondiale».


Pensi che Pedrosa sia sottovalutato?
«Penso di sì. Essendo così piccolo, se fosse nato 30 anni prima, avrebbe fatto tutta la sua carriera nelle classi minori, tipo Angel Nieto, Fausto Gresini. Lo stesso Biaggi è stato un sacco di anni in 250 prima di passare in 500. Avrebbe dominato per anni, ma adesso si tende ad andare in MotoGP e lui, con il fisico che ha, fa delle cose incredibili: è un talento straordinario. Nonostante adesso abbia vinto 8 delle ultime 12 gare, ancora non viene considerato abbastanza».

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