Simoncelli: "Ero convinto di essere veloce, ma non di fare la pole”

Simoncelli: "Ero convinto di essere veloce, ma non di fare la pole”
Giovanni Zamagni
"Questa pole è il modo migliore per dimenticare quello che è successo a Le Mans e tutto quello che è stato detto dopo. Non me l’aspettavo" | G. Zamagni, Montmelò
4 giugno 2011

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MONTMELO’ – Marco Simoncelli, questa pole è il modo migliore per chiudere due settimane di polemiche e tensioni.
“Sì dai, è il modo migliore per dimenticare quello che è successo a Le Mans e tutto quello che è stato detto dopo. Non me l’aspettavo, perché Stoner era parecchio più veloce negli altri turni. Abbiamo fatto fatica nella prima parte, poi nella seconda sono andato un po’ meglio: sono contento. Domani sarà dura, perché come passo Stoner e Lorenzo vanno molto forte, ma ci posso stare anch’io”.


Questa mattina te la saresti aspettata questa pole?
“Ci speravo, ma non ero tanto convinto, lo ero di più a Le Mans o all’Estoril, dove mi sentivo più a posto. Qui ero convinto di poter essere veloce, ma non di fare la pole”.


Questa pole cancella tutta la tensione dei giorni scorsi?
“Diciamo che sono molto più sereno rispetto alle due settimane passate a casa, dove avevo un cerchio alla testa… Adesso sono tranquillo e spero di fare bene domani”.

Nel parco chiuso Lorenzo ti ha fatto i complimenti.
“Sia Lorenzo sia Stoner sono stati gentili. E anche il pubblico è stato carino, in tanti mi applaudono: ringrazio tutti”.

Per metà qualifiche sembravi un po’ in difficoltà e non riuscivi a ripetere i tempi del mattino, poi cos’è cambiato?
“Abbiamo utilizzato due gomme anteriori uguali, ma la prima non andava bene come la seconda e per questo ho fatto fatica: anch’io non riuscivo a capire perché ero più lento di questa mattina. Con la seconda si è sistemato un po’ tutto, abbiamo fatto un paio di modifiche alla forcella e all’assetto ed è venuto fuori questo tempo che non mi aspettavo”.


Stamattina la tua moto si muoveva molto: è migliorata la situazione nel pomeriggio o c’è ancora da lavorare sotto questo aspetto?
“E’ un po’ migliorata, ma è un problema che c’è su questa pista. A destra, con tante curve, la gomma si scalda molto, mentre a sinistra fatica ad andare in temperatura e bisogna stare un po’ attenti”.


L’obiettivo è vincere?
“No, l’obiettivo primario è arrivare, poi arrivare sul podio e, infine, se è possibile, provare a vincere”.


Sembra che, dopo ogni errore, diventi sempre più forte.
“E’ sempre stato un po’ così nella mia carriera, cerco di imparare dai miei errori, ma anche dagli altri, da come guidano: c’è da imparare da tutti. Poi io cerco di non ripeterli più e ogni tanto ce la faccio…”.


Nella classifica dei traguardi importanti che hai raggiunto nella tua carriera, la prima pole in MotoGP che posto occupa?
“E’ importante, perché quando vai a vedere il palmares guardi vittorie, pole e io, fino a oggi, in MotoGP avevo solo delle linee…”.


Hai una dedica?

“A mia nonna che è in ospedale e sta provando a stare meglio e a Valentina di Tirano: anche lei non è in formissima e spero che si rimetta in forma”.

 

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