Rossi:"Con questa moto riesco a essere più veloce"

Rossi:"Con questa moto riesco a essere più veloce"
Giovanni Zamagni
Valentino è ottimista, il telaio della GP 11.1 "lo sente suo", ma è allo stesso tempo ben piazzato con i piedi per terra: "non ci aspettiamo di battere la Honda, ma..." | G. Zamagni, Assen
22 giugno 2011

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ASSEN – Piaccia o non piaccia, è sempre Valentino Rossi al centro dell’attenzione, indipendentemente dai risultati. E’ sempre così e lo è a maggior ragione questa volta che la Ducati fa debuttare una moto profondamente modificata nel telaio e nel motore, adattando di fatto l’800 alla ciclistica 2012, in quella che viene chiamata configurazione GP11.1


“E’ bello tornare ad Assen – la prende alla larga il nove volte iridato -, dove non c’ero nel 2010 per l’infortunio alla gamba destra. Devo ancora vedere la curva nuova (quella modificata l’anno scorso), molto veloce, ma qui, è chiaro ho una grande esperienza e sono sempre andato piuttosto forte. Qui abbiamo la moto nuova, siamo molto contenti e curiosi di vedere come va questa ciclistica con il motore 800. Io ho provato la GP12 tre volte, una a Jerez e due al Mugello, e mi ci sono trovato bene fin dal primo test, anche se, naturalmente, ci mancano i riferimenti con le altre moto. Per quello che sappiamo, la Honda ha girato più forte di noi a Jerez (Stoner ha provato la 1000 due giorni, il martedì e il mercoledì successivi al GP di Francia, nda), ma nel frattempo la Ducati ha lavorato su questa moto. E’ una questione di feeling, di sensazioni: io con la GP12 mi sono sempre trovato più a mio agio che sulla GP11 e, soprattutto, la moto migliora ogni volta che scende in pista”.

 

Noi siamo rimasti sorpresi dalla velocità di reazione della Ducati: ha stupito anche te o sapevi da tempo che qui ad Assen avresti avuto tanto materiale nuovo?

“Hanno sorpreso anche me. Sicuramente questo è il risultato di un insieme di situazione: intanto a inizio stagione abbiamo faticato più del previsto, con risultati inferiori alle aspettative. Io da un po’ di tempo facevo pressione su Filippo (Preziosi, il direttore tecnico di Ducati Corse, nda) per avere qualcosa di nuovo sul retrotreno e così lui ha avuto questa intuizione, ovvero di adattare il motore 800 alla ciclistica del 2012. Ha voluto sapere cosa ne pensassi: sappiamo che è rischioso per i motori (gliene sono rimasti tre per 12 gare, nda), ma sono stato subito d’accordo, perché la GP12 la sento come una mia moto, mentre la GP11 era stata fatta da altri ed era arrivata alla fine del suo sviluppo. Naturalmente speriamo di essere più competitivi, ma questa mossa serve anche come banco prova per la moto della prossima stagione”.

 

E’ una mossa da “ultima spiaggia”?

“Direi di no, abbiamo solo accorciato i tempi dello sviluppo. Con questa moto riesco a essere più veloce nell’arco della giornata, ho un feeling migliore e le mie stesse sensazioni sono state confermate anche da Hayden (che avrà la GP11.1 a partire dal GP degli Stati Uniti, nda)”.

 

Qual è l’obiettivo?

“Sicuramente non ci aspettiamo di battere la Honda, ma così guadagniamo 5-6 mesi sullo sviluppo. Vogliamo tornare nei primi 5, come era successo prima di Silverstone e raccogliere esperienza per il Mugello, che per me è la gara più importante dell’anno. Ma adesso siamo concentrati su Assen”.

 

Cosa ci puoi dire del nuovo cambio DST?

“Già dopo aver provato la moto a Valencia – senza sapere nulla del cambio Honda – avevo chiesto alla Ducati delle modifiche, perché anche quella della Yamaha M1 era più veloce. Anche in questo caso, la Ducati è stata molto reattiva e già da domani ci dovrebbe dare un vantaggio”.