Rossi: "Miglioro, ma non basta: voglio il podio"

Rossi: "Miglioro, ma non basta: voglio il podio"
Giovanni Zamagni
Quarto al traguardo, Valentino è soddisfatto per la prestazione generale, ma deluso per un altro 4° posto. "C'è ancora da lavorare", dice dopo aver omaggiato Simoncelli con una bandiera | G. Zamagni, Sepang
13 ottobre 2013

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SEPANG – Le premesse erano diverse: l’aspettativa era quanto meno per il podio, invece Valentino Rossi si deve accontentare un’altra volta del quarto posto. Una “medaglia di legno” di valore, però, secondo il campione della Yamaha.

“Soddisfatto? Così e così. E’ stato un fine settimana positivo per tanti aspetti. Sono stato veloce in prova, sono stato competitivo in qualifica, conquistando il secondo tempo: è già il terzo GP consecutivo che faccio bene in prova, dopo le tante difficoltà precedenti. Ma bisogna continuare a lavorare, perché soffro nella seconda parte della gara. All’inizio, quando ero attaccato agli altri piloti, avevo problemi con il freno anteriore (li ha avuti anche Bautista, NDA), la leva si allungava tantissimo, era difficile fermare la moto. In ogni caso, sono arrivato a 3 secondi da Lorenzo (3”682, NDA): vuol dire che ho guidato bene. Partendo dalla prima fila, è chiaro che speri di salire sul podio. La verità è che la Honda va molto forte, sfrutta meglio le gomme, è più costante fino alla bandiera a scacchi. Io e Lorenzo abbiamo fatto una gara simile, abbiamo fatto più o meno lo stesso tempo nel giro veloce (questa volta Valentino è stato più rapido: 2’01”498 per lui, 2’01”632 per il compagno di squadra, NDA), abbiamo avuto lo stesso andamento quando sono calate le gomme. Ho solo rallentato prima di lui e questo spiega la differenza sul traguardo: credo che lui riesca a stressare meno la copertura posteriore, la scalda meno, sta meno tempo sull’angolo”.


Senza i problemi al freno anteriore, avresti potuto giocarti il podio?
“No, la verità è che mi manca qualcosa. Sicuramente l’inconveniente al freno mi ha un po’ rallentato all’inizio, ma loro vanno più forte di me, dobbiamo fare un altro passo in avanti. Qui, però, sono andato più forte di Aragon: là ero salito sul podio perché era caduto Pedrosa, ma oggi sono andato complessivamente più forte, ho dato più di 10 secondi a Bautista e Crutchlow, sono più vicino a quelli davanti che a quelli dietro. Ma non basta: voglio fare di più”.


Questo vantaggio della Honda preoccupa in prospettiva 2014?
“Il primo obiettivo della Yamaha è battere la Honda: è chiaro quindi che una gara così non è certo positiva per loro. La Honda è in testa a tutti i campionati (piloti, costruttori, team, NDA): è sicuro che la Yamaha farà di tutto e di più per poterli battere. In questo momento, con la M1 soffriamo di più con la gomma morbida e nella lotta con noi i piloti Honda possono un po’ “giocare”.


Un po’ come ha fatto Marquez con Lorenzo: hai visto che sportellate si sono dati?
“Sì, è stato bellissimo, si sono anche toccati, Lorenzo ci ha provato in tutti i modi, poi Marquez se ne è andato: così devono essere le gare di moto”.


Proprio come piacevano a Marco Simoncelli…
“Già. Ieri sera i suoi meccanici e i suoi amici mi hanno chiesto se potevo fare qualcosa per ricordarlo, perché erano convinti – e lo speravo anch’io – che io salissi sul podio. Abbiamo pensato a una bandiera, che ho voluto sventolare anche se non sono arrivato nei primi tre”.


Adesso si va a Phillip Island.
“Lì la situazione è tutta differente, potrebbe anche fare troppo freddo. L’obiettivo è sempre lo stesso: salire sul podio”. 

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