Rossi: "Bene, ma le Honda volano"

Rossi: "Bene, ma le Honda volano"
Giovanni Zamagni
"Abbiamo iniziato bene, ma le HRC hanno un vantaggio sia sul giro sia sul passo. Sarà dura batterle, ma bisogna provarci in tutti i modi" | G. Zamagni, Sepang
11 ottobre 2013

Punti chiave

 SEPANG – Le Honda sono lontane, lontanissime, quindi Valentino Rossi non può far altro che accontentarsi di essere di poco dietro a Cal Crutchlow (0”115) e di poco davanti a Jorge Lorenzo (0”085), con un passo che, se non ci fossero le HRC, sarebbe davvero buono. Ma Dani Pedrosa e Marc Marquez ci sono e, quindi, è naturalmente a loro che Valentino guarda con attenzione.

“Sono soddisfatto soprattutto per il lavoro fatto nel pomeriggio, perché nel turno del mattino eravamo un po’ in difficoltà. Poi abbiamo migliorato il bilanciamento della moto, ottenendo benefici in frenata, in entrata di curva, nel grip, incrementando il ritmo con le gomme usate. Naturalmente, non è ancora tutto a posto, bisogna fare un altro passo in avanti, ma siamo sulla strada giusta. Mi sento meglio sulla moto: Crutchlow è stato più veloce di me di un decimo, ma dopo le due HRC sono io quello con il passo più costante. Le Honda hanno un vantaggio, sono velocissime, hanno un ritmo migliore del nostro, ma negli scorsi GP Lorenzo è riuscito a stare con loro, vincendo due delle ultime tre gare: significa che si può fare, ci dobbiamo provare in tutti i modi. Loro, però, non sono solo più rapidi di noi in rettilineo, ma hanno anche una migliore entrata in curva: in definitiva, sono molti i punti dove perdiamo, pochi quelli dove recuperiamo”.


Puoi specificare meglio dove loro sono avvantaggiati in entrata di curva?
“La Yamaha è fantastica, ma è più una moto “vecchia maniera”: abbiamo un po’ di vantaggio nelle curve lunghe da quarta, quinta e sesta marcia, mentre la RC213V è più efficace nelle curve lente, dove possono tenere una linea differente, tagliare il cordolo. A volte, sembra addirittura che la Honda curvi troppo, mentre noi abbiamo bisogno di più metri per far girare la moto. La sensazione è che la RCV sia stata studiata e sviluppata per queste gomme, in particolare per sfruttare meglio l’anteriore: da Brno 2012 hanno fatto un passo in avanti e ne hanno fatto un altro nel 2013. Questa, perlomeno, è quello che si percepisce da “fuori”.


Cosa e come è cambiata la M1 rispetto ai test di febbraio?
“Sicuramente adesso il motore spinge di più, ma anche il telaio è stato modificato. Da qualche GP (tre, NDA) anche noi abbiamo il cambio “seamless”, sul quale, inevitabilmente, dobbiamo ancora lavorare Ma, soprattutto, io guido meglio rispetto allora.”.


La giornata è andata secondo le tue aspettative?
“Direi di sì, sono soddisfatto della mia prestazione e del mio passo, 2’01” basso: non è male. Speravo, però, che le Honda fossero più vicine, invece hanno margine sia sul singolo giro sia sulla distanza. Se però domani riusciremo a fare lo stesso salto in avanti compiuto oggi nel pomeriggio, potremmo essere più vicini. Qui poi conta anche la tenuta fisica: si corre in condizioni estreme”.


Secondo te, bisogna introdurre un limite di peso moto+pilota come nelle altre categorie?
“Sicuramente i piloti piccoli hanno un bel vantaggio rispetto a quelli più alti e pesanti: diciamo che oggi, il peso ideale per la MotoGP è tra i 55 e i 62 kg e l’anno prossimo con un litro in meno di benzina nel serbatoio, i piloti più minuti saranno ancora più avvantaggiati”.


Quanto pesi?
“69 kg. Ma non posso dimagrire di più, altrimenti mia nonna si preoccupa, mi dice che devo mangiare…”.

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