Presentata la Yamaha YZR M1 di Rossi e Lorenzo

Presentata la Yamaha YZR M1 di Rossi e Lorenzo
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Svelata in Malesia la nuova moto di Valentino e Jorge, ancora più guidabile e con un motore più robusto. Ecco gli obiettivi del team nelle interviste a Rossi, Lorenzo e Brivio
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4 febbraio 2010


2010 YAMAHA YZR-M1

La Yamaha ha presentato in Malesia la nuova MotoGP ufficiale, che sarà portata in gara da Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. E sono proprio gli alfieri della casa di Iwata a raccontarci cosa ci dobbiamo aspettare, da loro e dalla loro moto, nel 2010.


INTERVISTA: VALENTINO ROSSI


Cos’hai fatto durante la pausa invernale? Fatto 100 il tempo a tua disposizione, quanto ti sei allenato e quanto tempo hai dedicato alle tue vacanze?
Fatto 100 il tempo a mia disposizione questo inverno, direi 50 e 50. Ho fatto vacanza con i miei amici in montagna, dove mi sono dedicato allo snowboard, mentre a casa mi sono allenato in palestra, come al solito. L’allenamento fisico in inverno è molto diverso da quello che pratico durante la stagione MotoGP. Comunque non ho mai smesso di allenarmi, altrimenti avrei fatto molta fatica a tornare in sella per la nuova stagione.

Come ti prepari di solito per una nuova stagione? Quanto è importante prepararti fisicamente e atleticamente?
La preparazione fisica e atletica è molto importante perché anno dopo anno la MotoGP diventa sempre più difficile da guidare, dal punto di vista fisico. È necessario avere sempre più forza e resistenza, ed è chiaramente necessario arrivare alla nuova stagione nella migliore forma possibile. In palestra, il tipo di allenamento è abbastanza standard, con i pesi, e inoltre cerco di allenarmi in moto facendo motocross e supermotard alla “cava”, per non perdere il feeling e la manualità con i comandi della moto.

Tra poco compirai 31 anni. Pensi di poter ancora migliorare come pilota oppure pensi di essere arrivato all’apice della tua forma e del tuo potenziale?
Il 16 febbraio compirò 31 anni. Sarò un po’ più grande... Non bisogna mai smettere di cercare il top della propria forma e cercare di migliorare e adattarsi alle nuove moto e alle nuove regole. Se pensi di essere al top della forma, sei finito! Ogni stagione è una storia a sé ed è sempre più difficile. Bisogna cercare di essere sempre più veloci.

Chi pensi che sarà l’avversario più duro da battere quest’anno? Jorge, Casey o Pedrosa? E perchè? È difficile dire chi sarà il rivale più pericoloso; penso che siano tutti e tre allo stesso livello, tutti molto pericolosi. Sono tre piloti fortissimi, sanno essere veloci in qualsiasi circuito e sono tutti e tre in grado di vincere il campionato. Bisognerà vedere il livello delle moto 2010, perché saranno loro a fare molta differenza, ma è difficile dire chi sarà il rivale più pericoloso.

Non hai fatto segreto di avere più di un dubbio sulla regola che limita il numero di motori che potrete usare nel 2010. Come cambieresti questa regola, se potessi?
Questa regola non è il massimo per la MotoGP. Metterà in difficoltà tutti. Secondo me non è corretto che la MotoGP abbia solo 6 motori a disposizione per 18 gare. La regola mira a fare risparmiare denaro alle Case, ma secondo me dovrebbero aumentare il numero di motori almeno a 8. 10, poi, sarebbe ideale. Bisognerà stare molto attenti a farseli bastare, per arrivare a fine stagione e giocarsela fino alla fine.

L’anno scorso ti abbiamo visto commettere errori ai quali non eravamo abituati. Pensi che furono dovuti alla pressione alla quale ti sottoposero i tuoi rivali?
La pressione dei rivali è sempre molto alta, ogni anno. L’anno scorso ho fatto tre errori in gara, ma due sono stati molto particolari, perchè pioveva ed ero con le slick, quindi in condizioni molto “speciali”. A Indianapolis ho fatto un brutto errore, che potevo sicuramente evitare. Nel 2010 cercheremo di rimanere più concentrati e di evitare quegli errori.

Quali miglioramenti alla M1 hai chiesto a Yamaha per la stagione 2010?
Per migliorare la M1 2010 abbiamo deciso di lavorare in due direzioni: abbiamo un nuovo telaio, che ho già avuto modo di provare a Valencia. Nonostante fossi già soddisfatto del telaio 2009, abbiamo cercato di fare una moto più stabile e con più grip. Il secondo aspetto sul quale abbiamo lavorato è, chiaramente, il motore, ed è l’aspetto più importante. Abbiamo bisogno di più cavalli e allo stesso tempo dobbiamo fare attenzione alla durata dei motori, per via della nuova regola che ne limita il numero durante la stagione. Questo sarà un obiettivo difficile per Yamaha, così come per tutte le Case, ma so che i nostri ingegneri stanno lavorando molto duramente.

Cosa pensi di Ben Spies? Pensi che possa aggiungersi a te, Jorge, Stoner e Pedrosa nella lotta per la vittoria del campionato?
C’è molta attesa da parte di tutti per Ben Spies. Penso che Spies sia un pilota che sa guidare molto bene la moto e che abbia un gran talento. È arrivato in MotoGP dopo aver vinto il campionato Superbike: è veloce, bravo e coraggioso. Sarà certamente competitivo, ma naturalmente spero che vada un po’ più lentamente di noi, perchè in quattro siamo già troppi...

Cosa pensi del cambiamento di cilindrata previsto tra due stagioni? Ti eccita l’idea di tornare alle 1000cc e pensi che questa modifica al regolamento possa convincerti a rimanere in MotoGP ancora a lungo?
Sulla carta sono contento di tornare alle 1000cc, perchè la 1000cc mi piace più della 800cc ed è più divertente da guidare. Bisogna chiaramente vedere come sarà il regolamento per questi motori e bisognerà vedere se saranno veloci e divertenti come lo erano nel 2006. Comunque, ritornare alle 1000cc è una sfida importante per le mie motivazioni e per rimanere in MotoGP.

Recentemente hai testato di nuovo la Ferrari a Barcellona e molte persone si chiedono sempre più seriamente se passerai alla Formula Uno, quando lascerai le moto. Cosa vuoi dire in proposito?
Ho avuto l’occasione di guidare la Ferrari F1 a Barcellona. È stato bellissimo, mi sono divertito ed è stato un bel test, però penso che sarà molto difficile vedermi correre in Formula Uno.

Cosa pensi del ritorno di Schumacher in Formula Uno?
Quella di Schumacher è una scelta interessante e curiosa. Sarà bello rivedere Michael in pista e vedere se dopo tre anni di stop riuscirà ad essere veloce come lo era prima.

Potresti mai prendere una decisione simile a quella di Schumacher, cioè tornare a correre dopo esserti ritirato?
Non lo so. È una domanda difficile. Altri sportivi, come Michael Jordan e Lance Armstrong, sono tornati dopo essersi ritirati. Io punterei più che altro a non smettere, e poi quando smetterò, farò altro. Non lo so, è davvero difficile rispondere.

Il tuo contratto con Yamaha scadrà alla fine del 2010. Quando potremo sapere qualcosa circa il tuo futuro?
Difficile dire una data, comunque durante l’estate si potranno avere le idee più chiare sul mio futuro, sul 2011 e 2012, e capire cosa farò. Io sto molto bene in Yamaha e quindi parlerò innanzitutto con loro. Poi vedremo.

Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi progetti per il futuro? Posso dirvi che sto costruendo una casa nuova. Per il resto, non lo so. Non ho ancora deciso.

INTERVISTA: JORGE LORENZO

Tutti si aspettano che la rivalità tra te e Valentino sia ancora più forte quest’anno. Come pensi di riuscire a gestirla?
Penso che la nostra rivalità sia limitata esclusivamente all’ambito sportivo e non abbia niente a che fare con la sfera personale. Penso che sia normale: siamo compagni di squadra ed entrambi vogliamo vincere. L’anno scorso abbiamo mantenuto un rapporto leale ed educato attraverso i media e mi aspetto che quest’anno avvenga la stessa cosa.

Chi pensi che sia il tuo principale rivale quest’anno, e perché?
Non lo so… Teoricamente Valentino, Casey, Dani ed io siamo i piloti che si giocheranno il titolo, ma sono certo che qualcun altro si aggiungerà a noi per la vittoria finale.

Quest’anno il tuo obiettivo è la vittoria del campionato? Saresti soddisfatto del secondo posto?
Sì, sicuramente sarei soddisfatto del secondo posto. È un risultato di tutto rispetto e molto difficile da ottenere, specialmente in questo momento, con tutti questi grandi campioni. Voglio vincere, ma non ho fretta. Devo lavorare ed essere paziente.

L’anno scorso hai commesso alcuni errori. Cos’hai imparato e come pensi di riuscire ad evitarli quest’anno?
Penso che i problemi avuti l’anno scorso fossero dovuti al fatto che noi quattro (Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Stoner, ndr) stavamo guidando al limite ad ogni gara e in quelle condizioni è veramente difficile non commettere errori. È vero che ci sono stati anche errori strategici e di concentrazione, e sicuramente farò di tutto perché non si ripetano quest’anno, ma sono comunque molto soddisfatto del risultato ottenuto l’anno scorso.

Pensi che Simoncelli o Spies possano fare meglio, al loro debutto, di quanto tu abbia fatto al tuo, nel 2008?
Certo, perché no? Sono campioni del mondo, sono giovani, molto veloci e vogliono esserlo anche in MotoGP fin dall’inizio. Forse non sarà facile migliorare il mio risultato al debutto, con una pole position e un secondo posto in gara, ma se non faranno errori, potrebbero anche migliorare il mio risultato finale.

INTERVISTA: DAVIDE BRIVIO

La squadra di Valentino è la stessa da molti anni, ormai. Cosa c’è di speciale nel rapporto tra Valentino e i suoi meccanici?
La squadra è altamente competitiva. Sono ormai 10 anni che Jeremy Burgess e gli australiani lavorano con Valentino, tanto che alcuni lo seguirono nel passaggio alla Yamaha. La loro grande determinazione, il loro spirito sono stati trasferiti a tutta la squadra. Trovo che sia bellissimo che, nonostante tutti questi anni, si cerchi sempre di capire cosa si può migliorare nel nostro metodo di lavoro, come velocizzare operazioni anche banali, anche quelle più comuni. La motivazione di Valentino nell’essere il numero uno viene ampiamente trasferita a tutto lo staff che lavora con lui. Questo è il grande segreto.

Il famoso “muro” separerà ancora Valentino e Jorge, all’interno del box. Puoi dirci quante e quali informazioni circa il set-up delle due moto potete condividere tra i due team e quanto, invece, rimane strettamente confidenziale?
È importante dire che nel nostro team c’è una grande competizione interna che ci ha consentito, lo scorso anno, di vincere tutto quello che era possibile vincere. Ovviamente questo stesso spirito sarà inalterato quest’anno, visto che i nostri due piloti saranno i principali pretendenti al titolo.
Per questo motivo abbiamo deciso di tutelare la loro competizione e di rispettarla, rendendo le informazioni all’interno del box ancora più riservate di quanto fossero in passato. Non ci saranno scambi diretti di informazioni tra i due piloti. Chiaramente, gli ingegneri Yamaha avranno accesso alla totalità dei dati, ma le due squadre saranno messe nelle condizioni di lavorare in maniera più autonoma, nel rispetto dello spettacolo e della competizione.

Puoi svelarci qualche novità della Yamaha YZR-M1 2010?
Il lavoro principale si è concentrato in due direzioni. Innanzitutto, abbiamo cercato di migliorare il telaio della M1, che era già buono, per migliorare le caratteristiche di guida della moto. In secondo luogo abbiamo lavorato sul motore, per via del cambio regolamentare. Nel 2010 avremo solo 6 motori a disposizione per tutta la stagione e quindi dovranno essere estremamente affidabili e durare per parecchi chilometri. Questo è stato il lavoro dei nostri ingegneri. La loro missione è quella di mantenere le già buone prestazioni della moto e di allungare la durata del motore. Già qui a Sepang cominceremo a collaudare queste soluzioni e poi sarà la stagione a dire se avremo lavorato nella giusta direzione.

Pensi che dal punto di vista ingegneristico le attuali MotoGP abbiano raggiunto il “tetto” prestazionale, oppure pensi che si possano sviluppare ulteriormente?
Penso che la tecnologia sia sempre in continua evoluzione e che le prestazioni siano sempre migliorabili. La MotoGP è uno sport relativamente giovane, se consideriamo la tecnologia delle attuali 4-tempi, nata meno di dieci anni fa. In campo automobilistico, ad esempio, usano questa tecnologia da sempre e anche loro sono in continua evoluzione. Credo che anche in MotoGP si possa migliorare ulteriormente.

Wilco Zeelenberg ti affiancherà nella funzione di Team Manager del Fiat Yamaha Team. Cosa pensi di Wilco e come giudichi questa scelta di Yamaha?
Wilco è un ex pilota e ha già grande esperienza nella gestione di una squadra, essendo stato team manager del Team Yamaha Supersport. La categoria Supersport non è la MotoGP, ma Wilco ha corso in MotoGP e quindi conosce molto bene questo ambiente. Penso che sia una buona scelta, da parte di Yamaha, e sono certo che Wilco potrà mettere a disposizione di Jorge la propria esperienza. Con Wilco, Lorenzo sarà sicuramente un avversario ancora più difficile da battere. In bocca al lupo a Wilco e benvenuto nel Fiat Yamaha Team!


Scheda tecnica YAMAHA YZR-M1


Motore: Raffreddato a liquido, quattro cilindri in linea con albero motore a croce, quattro tempi.
Potenza: Oltre 200 cavalli (147KW).
Velocità: Oltre 320 km/h.
Cambio: a 6 marce estraibile con varie possibilità di scelta rapporti.
Telaio: Deltabox a doppia trave in alluminio, con varie possibilità geometriche di angolo di sterzo, interasse, altezza. Forcellone in alluminio.
Forcella: rovesciata ed ammortizzatore Ohlins, entrambi con regolazioni di precarico molla, smorzatore idraulico in compressione ed estensione regolabile ad alte e basse velocità. Varie configurazioni di leveraggio posteriore disponibili.
Cerchi: Marchesini, diametro 16.5 pollici per anteriore e posteriore.
Pneumatici: Bridgestone, diametro 16.5 pollici per anteriore e posteriore, disponibili in slick, intermedie, bagnato e intagliate a mano.
Freni: Brembo, ant. doppio disco diametro 320mm in carbonio e doppia pinza con 4 pistoncini contrapposti. Posteriore disco singolo diametro 220mm in acciaio e pinza con 2 pistoncini contrapposti.
Peso: 150kg, conforme al regolamento FIM.