Pit Beirer (KTM): “Non è normale pagare 300000 Euro per far correre un figlio”

Pit Beirer (KTM): “Non è normale pagare 300000 Euro per far correre un figlio”
  • di Emanuele Pieroni
Il manager di KTM commenta la scelta di Dorna, Irta e FIM sui nuovi regolamenti per le categorie
  • di Emanuele Pieroni
2 novembre 2021

Lo sport non può e non deve essere uno scenario di guerra, dove vincere o morire non è solo un modo di dire. E’ l’estrema sintesi dell’intervista rilasciata da Pit Beirer, responsabile motorsport per KTM, a Speedweek. I costumi devono cambiare, ma devono cambiare anche gli atteggiamenti, non solo di chi organizza, ma anche di chi proietta sui figli ambizioni e aspettative che, invece, non hanno nulla a che vedere con l’essenza dello sport, prestando quindi il fianco a personaggi senza scrupoli che finiscono per arricchirsi dietro ai sogni degli altri. “A  volte – ha detto Beirer - ai padri di ragazzi di talento vengono richieste ingenti somme di denaro se vogliono portare i propri figli in una squadra di GP. Devi pagare 300.000 euro se vuoi mettere tuo figlio in una squadra di Moto3 GP. Questo crea molta pressione sui piloti. Ci sono famiglie che finiscono per dilapidare tutti i mezzi di sussistenza per una sola stagione di corse. Non dovrebbero avere la pressione di comprare un biglietto per il Gran Premio all'età di 14 anni. Piuttosto, dovrebbero ricevere una solida educazione di base”.

Il rischio, infatti, è che poi quei ragazzi, sapendo quanti sacrifici hanno fatto le loro famiglie, perdono il senso del limite e finiscono per non ascoltare neanche i buoni consigli di chi, invece, avrebbe l’esperienza giusta per aiutarli: “Abbiamo supplicato i piloti e detto: 'Per favore, siate più ragionevoli nelle qualifiche, per favore aspettate e non superate la linea, per favore non fare tutte queste sciocchezze’. Se niente di tutto questo funziona, ci devono essere conseguenze. Ed è quello che hanno deciso Dorna, FIM e IRTA. Ritengo che sia una buona decisione”.

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