Nico Cereghini: "Crutchlow stenta e si scalda"

Nico Cereghini: "Crutchlow stenta e si scalda"
Cal a Jerez era nervoso, la sua reazione più latina che britannica. Ma nel team tornerà armonia ed entusiasmo. Nella storia della moto sono tanti i box roventi, ma poi quasi sempre si rasserenano | N. Cereghini
13 maggio 2014

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Ciao a tutti! Ognuno ha il suo carattere e Cal Crutchlow ha un bel caratterino. Nel box Ducati di Jerez sono volate parole grosse, subito dopo il ritiro per il consumo anomalo dei dischi anteriori, e l’inglese ha faticato a ritrovare la serenità se in certe interviste, qualche ora dopo, è stato anche più duro. Cose che capitano, il pilota era nervoso perché ha avuto un sacco di intoppi e poi stenta a trovare sia il feeling con la moto sia la piena forma fisica dopo la rovinosa caduta di Austin. E la squadra non ha colpe: il surriscaldamento dei dischi in carbonio sta diventando un problema per molti, perché le MotoGP sono pesanti, vanno sempre più forte e hanno un pneumatico anteriore che permette staccate sempre più esasperate.

Ciò che colpisce, e che probabilmente stupisce anche molti ducatisti, è che a incontrare tutte queste difficoltà sia proprio il pilota che da due anni veniva indicato da molti come quello ideale per la Desmosedici. Cal: potenziale Casey Stoner. Io non ho mai creduto tanto, a questa tesi, e anzi ho sempre sostenuto che la scelta di Andrea Dovizioso, fine collaudatore che si tiene un po’ di margine, era molto più azzeccata per le necessità dello sviluppo. E sono convinto che la guida aggressiva e fisica possa servire, come serve quella che mette in mostra il generoso Andrea Iannone; però, come dice anche Cadalora, le gare bisogna prima di tutto finirle.

Come finirà tra Cal e la Ducati? Credo che finirà bene, se guardo ai precedenti; nelle corse abbiamo sfiorato spesso le risse


Come finirà tra Cal e la Ducati? Credo che finirà bene, se guardo ai precedenti; nelle corse abbiamo sfiorato spesso le risse, ho visto squadre che parevano a pezzi e poi il mosaico si è quasi sempre magicamente ricomposto. Certo, ci vuole qualcuno che, con misura e intelligenza, lavori per la pace. Ricordo ciò che accadde nel team Aermacchi/HD di Schiranna, classi 250 e 350, a metà degli anni Settanta. Di fianco al grande Walter Villa misero una seconda guida insidiosa come il promettente Franco Uncini; che era veloce, ma soprattutto molto più diplomatico di Walter che sapeva essere secco e pungente. Tra i due piloti furono presto scintille, due galli in un pollaio fanno guai, e la squadra prese a simpatizzare per il giovane talento creando malumori e polemiche. Bene, in quel caso fu lo stesso Villa –geloso ma anche molto furbo- a risolvere la questione. Era un gran tecnico, però cominciò a passare ai meccanici le indicazioni sbagliate e di colpo le due Harley-Davidson, che pure stavano dominando la scena, entrarono in crisi arrancando a centro classifica. I tecnici capirono l’antifona, il ruolo di Villa tornò al centro del gioco e si riprese magicamente a vincere.

Oggi in Ducati non mancano le persone capaci di rimettere ordine. E Cal Crutchlow, che al momento sembra così riottoso, potrebbe ancora diventare l’arma della rinascita. Di fianco al lucido e paziente Dovi, naturalmente.