Nico Cereghini: “Applausi a Ducati che riparte da Pecco”

Nico Cereghini: “Applausi a Ducati che riparte da Pecco”
Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Siamo stati felicissimi per il successo in Qatar di Enea Bastianini, al quale auguriamo il bis, ma è necessario che il team ufficiale ritrovi subito unità. Dopo le dure parole di Pecco Bagnaia, la risposta del d.s. Davide Tardozzi è quella giusta
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
14 marzo 2022

Ciao a tutti! Mi butto su qualche tema sportivo per non pensare alla guerra e magari distrarre anche voi. Non c’è niente di meglio che guardare alla MotoGP -che venerdì prossimo tornerà in pista in Indonesia- e alla Ducati in particolare: il team interno proverà a superare il passo falso della prima gara e le relative polemiche. Qualche lettore, beato lui, come sempre ha zero dubbi: colpa del pilota, colpa degli ingegneri, il pilota ufficiale deve lavorare il doppio, no deve concentrarsi sulla preparazione della gara... E' bello esser così sicuri delle proprie opinioni. Ma forse qualche riflessione in più non guasta.

Io sono tra quelli che puntano su Pecco Bagnaia e lo capisco, deve essere stata frustrante la trasferta del Qatar tra le scelte tecniche da riconsiderare, le prove complicate, la gara subito difficile e poi sprofondata coinvolgendo oltretutto Jorge Martin. Un errore che Pecco non doveva assolutamente fare, ma è solo un errore e nessuno è perfetto. Dunque resto fermo sulla mia idea di partenza: punto su Bagnaia e sono certo che con ventuno GP in calendario, affollati in 36 domeniche, ci sia tutto il tempo per rimediare.

Ma sono anche un estimatore di Gigi Dall'Igna fin dai tempi dell'Aprilia e conosco pure le qualità della sua squadra in Ducati, perciò tendo a dar loro tutta la mia fiducia. E soprattutto devo (e lo dico per non dire dobbiamo) ricordare sempre che non sono (non siamo) dentro la squadra e non disponiamo di informazioni di prima mano. 

Come facciamo a capire se lo sviluppo della Desmosedici sia stato fin troppo spinto, e in particolare se l'erogazione del motore 2022, giudicata troppo appuntita dai due piloti ufficiali, sia responsabile delle inattese difficoltà? E soprattutto, come facciamo a valutare fino a che punto il pilota deve pilotare e il collaudatore collaudare? Certo, il pilota ufficiale si occupa anche di dare una direzione allo sviluppo, che normalmente si fa nei test e non in gara, ma oggi tutto è molto più complicato perché i test sono stati pochi e per metà su una pista sconosciuta. 

L'unica cosa che sappiamo con certezza è che un pilota che, dopo l’estensione del contratto fino alla fine del 2024, rappresenta il patrimonio più importante della Ducati in MotoGP deve essere salvaguardato. Ha fatto bene o male Pecco a sfogarsi senza filtri? Non giudico, ma certamente ha fatto bene Tardozzi a intervenire subito.

“Dobbiamo fare autocritica, abbiamo fatto degli errori e non succederà più” ha detto così il direttore sportivo Davide Tardozzi. E questo è un segnale determinante e cruciale non soltanto per il pilota Bagnaia, che può ripartire con entusiasmo, ma anche per gli appassionati. In passato, talvolta la dirigenza Ducati è sembrata sottovalutare una questione: l’importanza della qualità del rapporto con i suoi piloti. Dovizioso e Stoner lo hanno detto chiaramente. Questa iniziativa mi è sembrata invece una gran bella cosa, da applauso.